Gran Queyron dalla Valle Argentera

Gran Queyron dalla Valle Argentera
La gita
walkerwolf
4 07/06/2015
Accesso stradale
con 4x4 si può arrivare a Gran Mioul 2440 m
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2500
Equipaggiamento
Scialpinistica

Si sfoglia la margerita per decidere “si va, non si va”, “alzataccia, non alzataccia”: il responso è “si va senza alzataccia”. Così via verso gli ultimi scampoli di neve. Intanto partiamo da Torino con la pioggia; effetti di luci ci allietano mentre ci avviciniamo ai monti, arcobaleno sul Musinè. Arrivati in Valle Argentiera la visibilità è buona ma nubi scure sovrastano noi e le cime. Col 4×4 arriviamo a quota 2350, Ci incamminiamo, superata l’Alpe dl Gran Mioul si aprono distese di prati con di marmotte e pieni di bianchi fiori, che pare abbia nevicato. La neve invece è un po’ più in fondo; a 2550 calziamo gli sci. Lo status della neve è portante, si sfonda di pochi centimetri in superficie; non cambierà nel corso della gita. Si sale sul ripido pendio Nord del Queyron, sino a pochi metri dalla cima. Per tracce di sentiero presto alla croce. Intanto il tempo è migliorato alla grande, così il panorama ne guadagna e, con le comode pietre della cima, la sosta ne guadagna ancor più. Discesa: riprendiamo la breve ciaplera sino alla neve e poi giù sul versante Nord con neve sempre ottima. Finito il pendio continuiamo lungo ameni valloncelli sino alle ultime lingue di neve. Riattraversiamo i colorati prati con un po’ di guadi sino all’auto.

Data la stagione e il modesto dislivello si consiglia questa gita agli amatori e ancora per pochi giorni. Io me la sono consigliata con l’ottima compagnia di Paolo-Popino. Commovente vedere vecchie traccie, una a piedi una di sci, simboli di questa attività nella quale le nostre impronte sono effimere. Intanto ci sarà un’altra margherita da sfogliare!
Un saluto a Tini, incontrato a colazionare in un bar di Oulx.

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