Gran Pelà da Frais

Gran Pelà da Frais
La gita
gianni-savoia
4 20/01/2008
Osservazioni
Nessuno

Bella traversata, originata da un errore di approccio alla Ciantiplagna, per dirla tutta.
Ne è scaturito un itinerario piacevole, con salita gagliarda e discesa molto remunerativa in farina a tratti proprio bella.
La parte finale della salita, dopo il colle, si fa a piedi.
Tutta la cresta è stata molto battuta dal vento e risente di scarsezza di neve (allegata foto verso Ciantiplagna)
Cima panoramicissima.
Visto un gruppo effettuare la traversata del Gran Serin con discesa nella Comba Scura.

La salita era già stata descritta sotto altro nome (la gran pelà) da parte di mountain. Non me ne ero accorto quando ho descritto l’itinerario…
Riporto ora di seguito, per completezza, la sua descrizione della salita (e della discesa), molto più dettagliata :

Da carbonella passare il bivio per soubeirand e prima di attraversare il ponticello sul ruscello che viene dalle vallette, iniziare a salire su terreno a moderata pendenza. dopo un centinaio di metri, in corrispondenza di un comodo passaggio, portarsi sull’altra sponda (sx or.) e salire nella pineta su pendii via via più ripidi; gradualmente spostarsi a sinistra (tratto un pò fitto di vegetazione) fino a valicare una dorsale per poi immettersi in un accenno di valloncello che si segue fino a quota 2.100. spostarsi gradualmente a sinistra e seguire una dorsale che sbuca a pian cavallo m 2.252, proseguire su facile terreno al lago piccolo m 2.459 e al colle m 2.550 circa. deviare a destra lato chisone e facilmente si raggiunge la cima del gran pelà. dal colle, deviando a sinistra si raggiunge facilmente la cima delle vallette m 2.743.
discesa: con buon innevamento si può scendere direttamente sui bei pendii a nord senza percorso obbligato per poi seguire nella parte bassa l’itinerario di salita. con buon innevamento e condizioni sicure è decisamente più remunerativa questa discesa: dalla vetta con qualsiasi itinerario scendere nei pressi del lago piccolo, imboccare a destra un breve canale che porta in un più ampio canale che scende direttamente dalla cresta ovest delle vallette; scenderlo fino in vista di una evidente strettoia (non scendere troppo) quindi attraversare a destra raggiungendo una dorsale e scenderla (ripido) negli aperti corridoi tra cespugli fino a ritrovare un passaggio che facilmente riporta di nuovo nel canale ora facilmente percorribile (bel toboga); segue un bel falsopiano al termine del quale attraversare alquanto a destra fino a portarsi sul versante nord-nord-ovest sotto la cresta di naia e lungo il quale nella rada pineta facilmente si raggiunge la strada di partenza.

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