Grand Capucin – Via degli Svizzeri

Grand Capucin – Via degli Svizzeri
La gita
brodo
5 08/07/2023

Avvicinamento: partiti dal rifugio Torino, superato il col Flambeaux si prosegue sul ghiacciaio per traccia in direzione del Grand Capucin. Successivamente si prende una traccia sulla DX fin sotto la parete
Attrezzatura: normale alpinistica. Abbiamo portato una serie di friends da 0.3 a 3 BD (doppie misure 0.5 0.75 1 e 2) alcuni micro e una serie di nut (questi non utilizzati). In via soste a spit con catena/cordone e anello di calata. Non abbiamo trovato i molti chiodi descritti in diverse relazioni.
Salita alcuni momenti:
Arrivati alla base dell’obelisco non abbiamo risalito il canalino di SX, ma iniziato ad arrampicare in corrispondenza di un diedro subito a DX del canale nevoso (possibilità di inizio più in centro vicino ad una targa metallica diedrino che piega a sinistra. Visibile sosta a spit e). Con la nostra soluzione abbiamo aggiunto 4 tiri di corda (due tiri concatenati, finendo però le corde) in ascesa verso sinistra fino all’attacco della via.
Per i tiri della via abbiamo provato a seguire la relazione di gulliver. Di seguito alcuni dettagli. Considerare che la numerazione che riporto si intende alla fine dei tiri sullo zoccolo e quando si inizia a scalare sul granito rosso
– L1: passo fisico sopra la sosta poi per fessure e funghi si traversa in ascesa verso DX (abbiamo ignorato dei chiodi che salivano verso SX) fino a raggiungere la base di un diedro su terrazzino
– L2: proseguire nel diedro fessura fino alla sosta
– L3: ancora nel diedro, fino a quando alla sua fine si scorge una sosta. Possibile sosta alternativa sul comodo terrazzo di sinistra (scelta da noi).
– L4: dalla sosta su terrazzo puntare ad uno spit in placca (nel diedro più semplice), poi si continua leggermente verso DX. Aggirare il filo dello spigolo sulla SX (il cuneo di legno è pressoché inesistente) e poi salire la fessura e tornare a DX dello spigolo in sosta su terrazzino
– L5: abbiamo proseguito dritti su una fessurina con diversi nut incastrati fin sopra alla sosta con a DX il tetto degli svizzeri
– L6: abbiamo proseguito leggermente a SX della sosta aggirando lo spigolino e ritornando sul filo dello spigolo dove si sosta su terrazzino
– L7: a SX si staccano due fix in placca (via O Sole mio, che si riconducono alla sosta). Noi abbiamo optato per seguire il diedro fessurato sulla destra (due chiodi all’inizio, crediamo per vecchia sosta. Tiro bagnato) fino al terrazzo di sosta
– L8: da qui con un’unica lunghezza di circa 50m abbiamo risalito le placche fessurate fino ad un evidente diedrino sotto la vetta (sosta sulla DX) per continuare fino in cima ad una sosta con due spit cordini e maglie rapide
Discesa: ci siamo calati sulla via di salita come descriverò di seguito tuttavia, abbiamo trovato una sosta con catena e anello di calata traversando a DX (verso il dente del Gigante).
Dalla sosta di fine via abbiamo accorpato due calate giungendo alla L8. Forse converrebbe spezzare in due la calata (facendo la prima corta) fermandosi alla sosta intermedia descritta sopra in quanto a noi si sono incastrate le corde.
Da L8 a L6
Da L6 a L4
Da L4 a L2
Da L2 alla base della parete sullo zoccolo ad una sosta leggermente a DX
Sullo zoccolo abbiamo fatto altre 3 calate abbastanza lunghe individuando le soste generalmente sulla DX (attenzione al buio, difficile individuazione)

Salita bellissima, su roccia fantastica. In compagnia della fantastica Bric, Marco e Alessio

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