Grand Capucin – Via degli Svizzeri

Grand Capucin – Via degli Svizzeri
La gita
spartacozzo
5 18/07/2016

Una gioia infinita. Ecco cosa ho provato nel salire questa via spettacolare su questa guglia mitica. La giornata è filata via liscia riempendoci di emozioni. Partiti con la prima benna da Pontal di corsa su un’ottima pista in mezz’ ora siamo alla terminale che passiamo al centro sula rigola (ottimo ponte) sotto una continua smitragliata di pietrisco. Lasciamo zaini e scarponi in corrispondenza della prima sosta che si incontra e con corde in spalla via veloci su per lo zoccolo. Ci leghiamo in corrispondenza del cengino del terzo tiro che saliamo su una fessura a metà tra la via originale e O Sole Mio. Dal grande terrazzo attacchiamo la splendida e logicissima via che sale sul superbo diedro di granito rosso. Arrivati al terrazzone di O.S.M le cose si fanno più serie e attacchiamo il diedrino che stà sullo spigolo per sostare alla base della fessura difficile 6a?????? Provvidenziali i 3 nuts incastrati per pasare la verticale fessura e arrivare alla sosta sotto il famoso tetto. Incomprensibile come gli svizzeri abbiano traversato sotto quest’ultimo dal punto che dalla sosta parte lineare una fantastica fessura in diedro che continua fino alla cuspide finale dove con percorso non obbligato si raggiunge il diedrino finale e l’affilata e aerea cima da noi toccata alle 12.00.
La discesa è un lusso, in quanto dalla selletta sotto la cima una serie di 6 doppie lineari su ottime soste CT porta alle terrazze Bonatti dove con altre due rapide doppie si arriva sui blocchi dove al mattino si sono lasciati gli zaini. Da qui con una doppia da 60 si attraversano in traverso le due terminali (la doppia piu complicata dell’ intera discesa). Rientrando a punta Helbronner non si può non voltarsi di continuo a guardare la splendita montagna che si è appena salita e commentare ogni singolo tiro percorso. Il viaggio per noi si è concluso alle 15.20 al Torino con una calorosa stretta di mano

Ringrazio il mio socio Renzo con il quale ho condiviso una giornata fantastica. Nel nostro piccolo essere riusciti a essere così veloci in questa salita è stato un piccolo exploit. Ringrazio anche Francesco Civra per i preziosissimi consigli e per il lavoro di spittature soste che svolge sui satelliti

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