Se dovete espiare qualche colpa, questa è una di quelle gite adatte.
Devo dire che, in realtà, non ero partito con l’intenzione di redimermi dalle mie numerose mancanze, ma solo con l’idea di salire sul Grammondo da una delle vie che ancora che mi mancavano. Dopo averlo salito dalla Mortola Superiore e da Olivetta, per oggi c’era in programma la salita da Calvo.
In effetti, l’anno scorso, salendo da Olivetta, avevo incrociato nell’ultimo tratto la sterrata militare proveniente da Calvo – Serro, e mi ero sempre chiesto quale ne fosse il tracciato.
Così sono partito da Calvo alle 7:00, e ho seguito fedelmente l’itinerario come da box descrittivo della gita.
L’escursione non ha alcuna difficoltà tecnica, ma ti mette davvero alla prova: sono 28,5 km (!) andata e ritorno, su un fondo che nella parte centrale è composto da pietre sconnesse sulle quali è molto fastidioso camminare. Come riportato nella sezione “mountain bike”, la strada non è in buone condizioni, e secondo me è pure peggiorata (ci sono massi caduti e vari muretti sono crollati, cosa che non ho visto riportata nelle ultime relazioni). La lunghezza dei traversi, di cui non si vede la fine, è estenuante, e tra un tornante e l’altro ci sono rettilinei senza fine. Dal punto di vista psicologico, specie se si è da soli, è un bell’impegno.
Comunque sono arrivato in cima in 2h e 47′; dopo aver contemplato il magnifico panorama, ho iniziato l’eterna discesa, e sono rientrato all’auto alle 12:30 (5h e 10′ totali).
La giornata è stata abbastanza accettabile dal punto di vista delle temperature (in alto tirava pure un venticello fresco), ma mettete in conto di portare molti liquidi con voi (io ne ho consumati 3 l).
Cosa singolare (ma prevedibile), non ho incontrato anima viva da Serro in su…fa effetto se si pensa che la vetta dista pochi km in linea d’aria dalla affollata Riviera dei Fiori.