- Accesso stradale
- ottimo
Bel gitone, condizioni prettamente escursionistiche che non richiedono utilizzo di attrezzatura.
Fino al Rifugio Livio Bianco la solita lunga promenade (7.5 km) su mulattiera abbastanza scorrevole.
Dopo il rifugio, al secondo tornante del sentiero per il Colle della Valletta occorre fare attenzione a dei bolli blu che indicano la deviazione: da qui in poi non ci sarà sentiero (solo tracce) e occorrerà seguire i bolli ormai vetusti e sbiaditi.
In particolar modo ho avuto difficoltà a capire dove proseguisse il sentiero nel pianoro coi ruderi del Gias Chiapous.
Bisogna subito trovare i segni che proseguono in piano sulla destra (c’è un accenno di sentiero) e per circa 200 m costeggiano le pendici dei pendii superiori, per poi iniziare la ripida salita sul costone di pietrame, erba e cespugli.
La salita non presenta alcuna difficoltà se non per la costante forte pendenza, il terreno è buono quasi mai pietroso (zolle ed erba).
I pochi nevai in alto sono tutti aggirabili. Discesa molto rapida, di fatti poi ho proseguito per la Cima del Ciapous una volta tornato al pianoro di quota 2300 m circa.
Segnale telefonico solo in cima.
Giornata stupenda in alto, nuvolaglia e foschie in basso specie al mattino.
Gita condivisa con la simpatica Claudia, partita dal rifugio, che ho incontrato proprio all’attacco del sentiero per la Gorgia Cagna.