Goléon (Aiguille de) da Valfroide

Goléon (Aiguille de) da Valfroide
La gita
andrea81
5 26/08/2020
Accesso stradale
Sterrata in buone condizioni, buona possibilità di parcheggio
Traccia GPX

Gran gitone se fatto in giornata, con uno sviluppo non indifferente. Partito alle 8 dal parcheggio, rapidamente arrivo al Rifugio, il cui percorso è diretto (50′) con il bellissimo Lac du Goleon. Qui inizia la parte di spostamento, con il lungo attraversamento di tutta la piana acquitrinosa (buon sentiero a mezza costa) finchè dopo circa 3 km si riprende a salire, su ottima traccia lungo l’infinito pendio morenico del ghiacciaio du Goleon.
C’è un buon sentiero fino a circa 3000 m, si deve anche attraversare l’emissario del ghiacciaio, che specie al ritorno diventa un po’ complicato (scegliere le zone dove si ramifica in più ruscelli). Arrivato alle ultime morene si mette piede sul ghiacciaio a circa 3200 m (usato i ramponi ma basterebbero dei ramponcini attualmente) , ghiacciaio morente privo di crepacci e attualmente tutto scoperto e solcato da numerosi rigoli d’acqua.
Attraversato quasi in piano ho puntato al colle sotto il Bec de Grenier, che si raggiunge con una breve rampa di sfasciumi (occhio a non stare troppo sotto la parete arancione perchè scarica di frequente).
Dal colle non resta che percorrere la lunga cresta, dapprima in piano su buona traccia, poi quando si impenna inizia qualche facile passaggio su roccette.
Un po’ di chiarimenti:
– non ci sono mai passaggi obbligati su roccia, tant’è che si può sempre aggirare o su un lato o sull’altro l’ostacolo, ricordandosi poi di tornare appena possibile in cresta
– i pochi passaggi in cui si usano le mani (I/I+) sono ben appigliati e mai esposti
– la cresta sembra molto più difficile a vedersi che a farsi, tutto sommato la valutazione corretta può essere F-
Giunto in cima in 4 ore senza tirarmi il collo ma con buon passo. Dopo la sosta ridiscendo dallo stesso percorso, per poi tenermi alto sul ghiacciaiaio per salire anche l’Aguille Occidentale de la Saussaz e dopo l’Aiguille Centrale de la Saussaz.
Ritorno a valle poi lunghetto ma scorrevole.
Segnalo che sia all’andata che al ritorno ho dovuto attraversare un grosso gregge di pecore custodito da cani che restano indifferenti agli umani.

Nessuno sul percorso eccetto nella zona del rifugio, sensazione di essere fuori dal mondo. Gita nel complesso molto più facile di quel che credessi, se fatta a inizio stagione si ha il vantaggio di avere una copertura nevosa maggiore sulla morena.

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