Goléon (Aiguille de) da Valfroide

Goléon (Aiguille de) da Valfroide
La gita
lucabelloni
5 30/08/2015

Gita fatta in 2 giorni dormendo al Refuge de Goleon. Partiti sabato intorno alle 12 dal parcheggio, abbiamo raggiunto il rifugio in circa 1 h 30, così da avere il pomeriggio libero per una camminata nei dintorni.
Il rifugio è piccolo (22 posti) ma molto accogliente, si mangia bene e non c’è corrente elettrica, quindi si cena a lume di candela su un unico tavolo con gli altri commensali. La ½ pensione costa 41 €, è un rifugio privato e quindi non ci sono sconti per i soci CAI.
Domenica partenza alle 6,50; nella prima ora si cammina praticamente in piano senza prendere quota, poi finalmente si inizia a salire un po’ più rapidamente. Il sentiero non è segnato, però è sempre evidente e ci sono moltissimi ometti, quindi non ci sono problemi. La neve inizia a quota 3.000 m; per il ghiacciaio sono necessari i ramponi in quanto in alcuni tratti specie al mattino è ghiaccio vivo, non indispensabili corda e piccozza. Noi siamo saliti al colletto 3.236 m in quanto vedendolo da lontano l’accesso al colletto a metà cresta sembra piuttosto ripido e ghiacciato…in realtà, vedendolo poi da sopra non era niente di che, e si può tranquillamente fare (in questo caso meglio legarsi perchè ci sono 2-3 crepacci). La cresta è lunga ma non difficile; nella prima parte è quasi pianeggiante e con solo un paio di blocchi da scavalcare, elementari e non esposti, mentre verso la fine si impenna e ci sono alcuni passaggi su roccia un po’ più impegnativi (I-II grado, non di più),alcuni dei quali un po’ esposti. C’è quasi sempre una traccia di sentiero con alcuni ometti che indicano la direzione, in ogni caso conviene sempre seguire il filo di cresta e non lasciarsi tentare dai pendii laterali, costituiti da sfasciumi decisamente instabili su terreno ripido; in un tratto poco sotto la vetta, in corrispondenza di un muretto quasi verticale, in effetti ci sono degli ometti e una traccia che portano sulla destra, ma lo sconsiglio…il passaggio c’è (leggermente a sinistra) e non è assolutamente difficile, su buona roccia.
Arrivati in vetta poco prima delle 11, temperatura decisamente piacevole (fin troppo calda per i miei gusti!!!) e panorama spettacolare a 360°…Bellissimo in particolare lo scorcio sulla Meije, proprio di fronte, ma si vede quasi tutto, dal Monviso al Bianco. Discesa iniziata alle 11.30, ovviamente sulla cresta si procede abbastanza lentamente, mentre molto rapida la discesa sul ghiacciaio, che nel frattempo era diventato un colatoio con innumerevoli rivoli d’acqua. Dal ghiacciaio in giù nessun problema, salvo l’attraversamento del torrente a quota 2.850 m circa, che nel frattempo era diventato decisamente impetuoso, e che ci ha creato qualche difficoltà…siamo scesi di circa 100 metri raggiungendo un pianoro dove il torrente si divideva in 2 rami e ovviamente la corrente era meno impetuosa, e siamo così riusciti a passare senza grossi problemi. Tornati al rifugio intorno alle 15,30, breve sosta ristoratrice e poi in meno di un’ora alle auto.
Gita splendida, facile ma non banale e molto varia…sarebbe forse anche fattibile in un giorno ma lo spostamento è davvero notevole e vale la pena fermarsi a dormire al rifugio…quindi consiglio di prendersela comoda e godersela!!! Meteo fantastico per 2 giorni, solo qualche nuvola di passaggio nel pomeriggio di sabato. Almeno 15 persone in cima oltre a noi, alcuni che hanno dormito al rifugio, altri che hanno bivaccato in riva al lago…

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