A me il sentiero, pur essendo sufficientemente ben tracciato, non mi è sembrato battutissimo, l’ho trovato pieno di rami rotti e i pochi segni bianco rossi con le diverse paline segnaletiche divelte o rotte me lo stanno a dimostrare.Per il resto, se si è studiato bene il percorso prima, non ci sono problemi nel reperirlo.Noi non abbiamo fatto il giro ad anello quì proposto ma abbiamo seguito, una volta arrivati al ponte di legno che attraversa la cascata del Rio Tredici Laghi, il sentiero ripido che ci ha portato direttamente al Colle Giulian, quello che nella relazione dicono che si può fare al ritorno. Poco prima di questo abbiamo risalito il ripido canalone innevato di destra (viso a monte) e quì abbiamo messo i ramponi non tanto per necessità quanto per togliere un pò di ruggine.Volendo il canalone era evitabile, ma poi avremmo dovuto attraversarlo nel punto più alto e più ripido.Giunti al colle sono arrivate le nebbie giusto per toglierci i bei panorami che avremmo potuto vedere.Arrivati in vetta però si è un pò aperto e qualcosa abbiamo visto.
Dopo quarant’anni finalmente su questa montagna che desideravo salire in età giovanile quando facevo scialpinismo, purtroppo il sempre pericolo marcato delle valanghe mi faceva posticipare la gita, forse l’ho posticipata di troppo ma sono riuscito a salirla confermando il detto che le montagne restano sempre lì al proprio posto e ti aspettano. Gita condivisa con Franca in una giornata iniziata con un cielo sereno ma che via via si perturbava sempre più ma senza piovere.