Viste le previsioni incerte è andata più che bene. Partito alle 7.30 da Monginevro, con un po’ di vento e le nuvole che si tenevano proprio sul confine, ma dal versante italiano.
Per fortuna il rigelo notturno è stato più che buono. Cercando le lingue di neve si cammina 5 minuti e poi si possono calzare gli attrezzi, se invece si cercano le lingue d’erba si riesce ad arrivare alla prima seggiovia (20 minuti). Salito lungo la pista ripida ma ben gelata, quindi molto rapidamente. Tutta la salita con sole e cielo sereno, tranne in cima dove sono arrivato un pelo troppo tardi per godermi il panorama, ma l’alternanza di nubi e sole ha permesso di vedere a rate le cime circostanti.
Il canalino finale non presenta particolari difficoltà, invece la cresta aveva un traverso finale un po’ fastidioso, ma niente di preoccupante. Arrivato in cima alle 10 ho atteso un’ora finchè il tempo ha iniziato a velarsi definitivamente. Nel frattempo la neve aveva mollato il giusto per consentirmi una discesa veloce e divertente.
Una dozzina di persone sul percorso, maggior parte scialpinisti. Oltre i 2100 la neve aumenta a dismisura, nelle piste ancora più di un metro mezzo. Nella zona tutto innevato tranne lo Janus, dove il pendio è tutto pulito ad eccezione della strada militare. A sud invece la neve è continua dai 2200.
Foto su www.lafiocavenmola.it