Partendo alle 6,20 dal parcheggio si sta all’ombra e al fresco ben oltre il Bezzi, cosa che non guasta in questo periodo. Il lago si aggira sulla sinistra e poi si seguono i numerosi ometti che su fondo buono portano sotto il colle. Dopo un ultimo ripido strappo si arriva al lago glaciale e per aggirarlo ho fatto un largo semicerchio sul ghiacciaio scoperto per superarlo e non rischiare di finirci dentro. Per la vetta occorre tagliare un ripido pendio non banale per raggiungere una cengia detritica che porta ad un nevaio superiore. Un ultimo strappo tra detriti e si arriva alla larga vetta. Superbo panorama che però evidenzia quanto siano messi male i nostri ghiacciai. ….Viste le condizioni mi pare più corretto EE fino al colle e F fino in cima. Considerato che il ghiacciaio é quasi totalmente scoperto e privo di crepi decido di scendere dal lato Invergnan tenendomi sulla sx dove è meno ripido (fare comunque attenzione) anche se bisogna poi attraversare una morena molto instabile. In qualche modo arrivo al bellissimo lago sottostante dove arrivava la lingua terminale del ghiacciaio. Dopo il lago qualche ometto sulla sx, qualche vaga traccia e poi nulla e ravanamento fino al sentiero che unisce i due rifugi molto più in basso . Non è un vallone molto frequentato d ‘estate…Ramponi, picca obbligatori e direi anche bastoncini visto il terreno. Giro non in condizioni ottimali da farsi a giugno luglio con più neve sul ghiacciaio ma che regala panorami molto belli.