Gialeo (Rocca) Cresta NE

Gialeo (Rocca) Cresta NE
La gita
marco-berra
3 11/06/2017

Se state cercando un itinerario dal sapore antico, che riporti la mente agli albori dell’alpinismo esplorativo locale, immersi in un ambiente incontaminato e praticamente dimenticato, beh questa gita fa al caso vostro.
Se invece cercate un’arrampicata su buona roccia, lasciate perdere, perchè sono veramente pochi i passaggi solidi e sicuri, infatti la maggior parte della cresta è costituita da blocchi in equilibrio precario, lame che si staccano con lo sguardo e pietrame vario dove è difficile camminare in maniera sciolta e veloce. Abbiamo fatto un parziale lavoro di disgaggio nei passaggi veramente pericolosi, dove il rischio che ti venga addosso qualcosa è assai concreto, inoltre in alcuni punti abbiamo notato crolli abbastanza recenti, segno che la cresta è in continua metamorfosi e da prendere con le pinze.
Vista da sotto sembra nulla di che, poi quando sei a cavallo cominci a renderti conto degli innumerevoli spuntoni e torrioni che ti separano dalla cima, alcuni da salire, altri da aggirare, insomma c’è da lavorare e non poco.
La discesa è anch’essa da non sottovalutare, muove veramente tutto per arrivare ai primi chiodi, poi c’è una calata da 50 metri decisamente verticale e altre tre calate sempre da 50 metri su chine erboso/rocciose veramente ripide; il rischio più grande è rappresentato dalla possibilità di incastrare le corde, lavorate bene in fase di recupero perchè altrimenti son veramente grane.
Trovati in cresta una manciata di chiodi (alcuni recenti altri preistorici), sentito diverse scariche nel canalino N che sbuca alla Forcella Gialeo, al mattino bel sole poi nebbie continue sul versante E dal primissimo pomeriggio in poi.
Cima al naturale senza nemmeno un ometto.

Su questa lunga cavalcata in compagnia del socio Enzo.

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