Le indicazioni per il bivacco a Lavachey sono del tutto assenti. Seguendo ciò che abbiamo letto su Gulliver riusciamo a trovare il ponticello metallico e da lì imbocchiamo il sentiero che inizia attraverso rimasugli di alberi lacerati da precedenti valanghe.
Dopo poco il sentiero inizia subito a farsi più ripido.
I segni gialli e ometti ci indicano la strada ma ad un certo punto, seguendo proprio i numerosi segni gialli, proseguiamo a destra del torrente per accorgerci dopo mezz’oretta di camminata di aver sbagliato strada.
Torniamo indietro e tenendoci sulla sinistra del torrente troviamo il sentiero corretto che ci porta ad affrontare le prime corde fisse (50m circa). Superato questo pezzo ci troviamo sui nevai. I segni gialli e ometti ci fanno capire la direzione in cui proseguire ma non per forza dove passare, tanto che all’andata abbiamo fatto un percorso e al ritorno un altro.
Si prosegue sui nevai fino ai piedi dell’ultima parete con corde fisse che porta dritta al bivacco.
Camminata lunga e non sempre il sentiero è ben segnalato. Ci sono numerosi segni gialli ma a volte sono confusi. Il sentiero in alcuni punti è evidente mentre in altri meno.
I due punti in cui vi sono corde fisse noi li abbiamo affrontati senza imbrago, longe e dissipatore (nonostante avessimo tutto nello zaino).
Noi abbiamo passato la notte in bivacco: arrivati alle 18, avendo trovato una giornata di sole pieno, il bivacco era abbastanza caldo all’interno. Appena calato il sole invece la temperatura si è abbassata drasticamente.