Salita eccellente in un’ambiente davvero particolare (alcune formazioni circostanti danno l’ìdea di essere in Dolomiti); peccato per la qualità della roccia che si sfalda parecchio.
Dopo aver risalito l’ardita pietraia,costeggiamo il roccione giallastro verso destra ed arriviamo all’attacco del 1° tiro in un diedro non protetto ( presente un cordino).
Si arriva così all’attacco vero e proprio,l’arrampicata si fa più esposta con un passaggio un po’ più delicato.
Si prosegue fino in vetta alla punta Marta, ci si sposta a dx per la calata in doppia nell’intaglio e poi via tiro dopo tiro sulla Torre Germana.
Le difficoltà variano dal III+ al IV+ e, nonostante la scarsa spittatura, si sale bene anche senza integrare.Delicato il passaggio di partenza dalla sosta del 1° tiro sulla Torre Germana (esposto e di forza), poi spettacolare il traverso due tiri oltre su un cengione a ridosso delle placche che poi si risalgono; dopo un facile tiro in conserva si arriva all’ultimo che porta in vetta. Istruiti a dovere da chi già l’aveva fatta,abbiamo subito trovato la catena di calata per la discesa e,seppur con una sola corda da 70 m, ce la siamo cavata con quattro doppie che portano al ghiaione.
E’ stata un’uscita prolifica, ci siamo divertiti, non abbiamo sudato le fatidiche sette camicie nè nell’avvicinamento (50 ‘ ) nè nella salita, non abbiamo rischiato praticamente nulla se non nel salire sprotetti lunghi tratti.
Compagni di cordata Angelo e Walter con i quali ho alternato i tiri da primo di cordata.
Giornata splendida anche se un po’ ventosa, tutto ok.