l’avvicinamento e’ reso complicato dal fatto che la traccia e’ stata in gran parte portata via da frane recenti: noi siamo saliti il piu’ possibile nella macchia di vegetazione, per poi raccordarci su una traccia sulla pietraia che sale ad una quota leggermente superiore (+10m) alla forcella della monaca, poi si traversa verso dx stando a ridosso della base della torre germana; si attraversa la forcella e si risale sui primi risalti (facili ma esposti) fino all’attacco su una larga cengia;
i primi tiri li ho trovati “rispondenti” alla gradazione data, e le grane le trovavi se le andavi a cercare; il 5° tiro invece secondo me e’ un po’ piu’ ostico, e l’inizio, con traverso a dx su una gobba esposta e strapiombante, l’ho trovato davvero duro anche se da seconda…sigh; tutto sommato l’idea di fare sosta subito dopo non e’ male, cosi’ il secondo quando parte se ne sta tranquillamente appeso alla corda, senza troppo allungamento 😉
dopo la via procede piu’ tranquilla e divertente…sono riuscita a rendere “interessante” anche il tiro di trasferimento, perche’ mi sono infognata nel diedrino invece di passare trulla trulla a dx (per la serie “non leggiamo con attenzione le relazioni precedenti!!!”)
in ogni caso la parte piu’ difficile e’ sicuramente la discesa: gia’ trovare le doppie e’ tosta, se non sai dove sono (vero rampy??!?!), ma io ero in buona ed edotta compagnia!, ma la “franatura” a valle sulla pietraia mi ha veramente preoccupato…sara’ che ho il baricentro alto, ma e’ una vera mmmm…aaaa!!!
“classica” solare e divertente fatta col socio “classico” geppy;
p.s. per rampy e pastore: scusa ma avevo dimenticato la chiave a rullino, senno i dadi te li avrei stretti bene, invece che usare i denti…
p.s.2: sempre per loro due: invece vi e’ andata bene che nella pietraia era gia’ assata la sottoscritta piccola ed indifesa a dilavare qualche tonnellata di materiale instabile