Gendarmes des Rayes Planes, Becca Bovard, Pointe de l’Artse Traversata SE-NO

Gendarmes des Rayes Planes, Becca Bovard, Pointe de l’Artse Traversata SE-NO
La gita
enzo51
3 01/11/2017

Abbiamo voluto esplorare di proposito questo angolo appartato della Valpelline, per accertare lo stato di una cresta che per decenni a memoria d’uomo non ha ricevuto altre visite se non quelle da parte degli abitanti del luogo gli stambecchi. Da subito non bella e l’impressione al notare che ogni passo che si muove anche tutto cio’ che sta attorno si muove . La roccia e’ davvero brutta, e poco aiuta a infondere un certo senso di sicurezza. Abbiamo ripulito gran parte del grosso che si muoveva al fine di procedere con maggior sicurezza con attenta ricerca degli appigli e appogi piu’ solidi. Procediamo con mille cautele. Esplorare terreni sconosciuti in costante esposizione con roccia ovunque ballerina, comporta rischi maggiori e questo e’ risaputo. Il segreto sta nel preveniere in tempo, e evitare di correre rischi senza nulla lasciare al caso. Se la montagna pero’ ha deciso che e stufa di rimanere in piedi..be’..si dira’ che era destino.. Abbiamo progredito ovunque era possibile in conserva corta protetta, aggirando in piu’ occasioni gli ostacoli maggiori che ci si paravano davanti. La cresta per due terzi oggettivamente non e’ difficile. Si arrampica comunque sempre nel vuoto, e dove essa presenta tratti dove necessitava fare dei tiri li abbiamo fatti, sempre e solo con l’uso delle protezioni veloci. (una serie completa di friends medi bastano) e in pochi casi con fettuccie attorno a spuntoni. In tutta la cresta non c’e’ un chiodo, ad eccezzione della sosta attrezzata per calarsi in doppia alla selletta dalla cresta nord ovest della Bovard, su spit vecchiotto con cordone unito a cordino attorno a spuntoncino. Segno che questa cresta aerea ed affilatissima in tempi relativamente recenti e stata certamente salita. Lo spit ne e’ una testimonianza tangibile del passaggio di almeno una cordata nell’ultimo ventennio. Quest’ultima fatica riguardante la discesa alla selletta con doppia a sorpresa sul finale, e stata premiata con l’ultimo rilassante breve tratto che decretava la fine della traversata di cresta con il raggiungimento dell’ultima cima la Pointe de l’Artse, a dare quel non so che di valore aggiunto al tutto. Una cresta esteticamente bella ma troppo pericolante, giust per il gusto di osare. Sconsiglierei eventuali ripetizioni nella maniera piu’ assoluta.

Con Chopin alpinista ora anche esploratore dell’ignoto.

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