Dopo aver lasciato un auto a Ruz (Bionnaz), ci siamo recati a Glassier. Da qui siamo saliti in direzione del bivacco Regondi ove abbiamo pernottato. Si cammina sempre al cospetto del Mont Gelè, del Mont Velan e del Gran Combin. Al mattino partenza alle 6.00, salendo verso il passo del Mont Gelè spesso si perde la traccia di “ometti”, soprattutto quando si arriva sotto il passo; qui la pista è praticamente inesistente e si avanza “a vista” su faticosa pietraia. Poco sopra il passo (che dista dal bivacco circa 2.30h) si calzano i ramponi e si sale senza troppe difficoltà verso la vetta che si raggiunte in meno di 1h. Meglio tenersi sulla parte alta del ghiacciaio, costeggiando (a debita distanza per evitare l’eventuale caduta di massi) il monte de la Balme. A differenza di quanto letto in alcuni siti, i crepacci sono presenti anche qui, soprattutto verso la parte bassa del ghiacciaio. Ultimi 60-70 metri da affrontare con attenzione dato l’aumento della pendenza. Sotto la croce si cammina poi su rocce friabili, attenzione!. Da lassù il panorama è strepitoso. La discesa fino al passo del Mont Gelè segue l’itinerario di salita; da qui siamo scesi poi in direzione del rif Crete Seche. Discesa interminabile in paesaggio “lunare”. Il tratto fino al rifugio è un autentico “spacca ginocchia”. Gita impegnativa dal punto di vista fisico, senza grosse difficoltà alpinistache (prestare solo un po’ di attenzione nell’ultimo tratto sotto la cima del Mont Gelè e nella progressione su pietraia in alta quota) in paesaggi incontaminati.