Gelé (Mont) da Ruz per il Rifugio Crête Sèche

Gelé (Mont) da Ruz per il Rifugio Crête Sèche
La gita
lupo-solitario
3 04/03/2012
Osservazioni
Visto cadere valanghe a pera
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Equipaggiamento
Scialpinistica

…atto secondo della due giorni scialpinistica iniziata con la Trouma de Boucs (vedi gita). Partiti alle 8.15 con una bel sole e a differenza del giorno prima, senza vento e oserei dire patendo un po’ di caldo. Sappiamo che cmq il tempo dovrebbe essere in peggioramento per cui non ci ponimao l’obiettivo assoluto della cima ma quello che verrà sarà tutto di guadagnato (nessuno di noi due è mai stato da queste parti). In totale solitudine arriviamo alla cresta che con una deviazione a destra conduce al pendio finale del Gelè. Mai usati i coltelli ma potrebbero risultare utili a seconda delle capacità di progressione. La cima è oscurata dalle nubi e il sole che fino a prima ci aveva accompagnato ormai si affaccia debolmente a intermittenza. A questo punto vediamo salire dal pianoro sottostante tre skialper che poi incontreremo poco prima di scendere. Propongo al socio di proseguire almeno fino al colletto da dove inizia la cresta finale alla cima. Qui le nubi si rittraggono e ci regalano una vista mozzafiato sul glacier d’Otemma. Il socio dice basta ma mi invita a proseguire. Non me lo lascio dire due volte e calzo i ramponi. Decido per una salita “di corsa” per non lasciare troppo tempo a patire il freddo ad aspettarmi, così mollo a lui gli sci e mi incammino a piedi. In circa 10 minuti sono in cima (ore 10,30) e nonostante la vista sia occultata dalle nubi, ho provato un certo sussulto. Sarà stata la preziosa solitudine o la nebbia che lasciva solo intravedere il vuoto da entrambe i lati sulle roccete finali verglassate… Una volta ricongiuntomi al socio sono arrivati i tre skialper di prima i quali decidono per non proseguire più che altro perchè il tempo sta peggiorando. Discesa da discreta a faticosa a causa dei sastrugi che il vento ha creato. Una volta invece arrivati al pendio che si immette nel percorso comune con la Trouma de Boucs la cosa è decisamente migliorata. Ma il peggio deve ancora arrivare… Al bivacco recuperiamo le nostre cose e ripartiamo. La neve si palesa da subito molto umida e mano a mano che si scende la situazione peggiora vistosamente. Osserviamo che si sono staccate altre valanghe di fondo sotto il rifugio che il giorno prima non c’erano. Da qui in giù, come già detto nelle gite precedenti, discesa alla “si salvi chi può”. Un marciume unico e che lascia presagire un anticipo del termine della stagione a meno di altri stravolgimenti cimatici. Riarsi dalla sete, io e il socio puntiamo alla volta di S.Rhemy en Bosses a premiarci con un’ottima birra artigianale di Etroubles (rigorosamente media!) e Jambon de Bosses. Lì abbiamo incontrato gli amici Massimo, Daniela, Fabio e Cristian, che saluto.

Con Rudy

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