Gelé (Mont) da Ruz per il Rifugio Crête Sèche

Gelé (Mont) da Ruz per il Rifugio Crête Sèche
La gita
gianni-savoia
3 25/02/2012
Osservazioni
Visto cadere valanghe a pera
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Equipaggiamento
Scialpinistica

Gita difficile da valutare per gli aspetti controversi. Non volevamo fare la traversata ma puntavamo a una salita in quota per sfuggire la prevedibile calura, ma già alla partenza c’era mancanza di rigelo e 7 gradi alle sette del mattino. Tuttavia si parte e si arriva sci ai piedi all’auto. In salita, come in discesa, la neve migliora a monte del Crete-Seche. Il pendio finale, complice una fastidiosa nuvolaglia fantozziana, l’abbiamo salito sci in spalla e ramponi ai piedi, ma poi era ottimo in discesa. In discesa alternanza di parte belle e di altre meno piacevoli. In particolare il canale che porta alla conca superiore sottostante il colle è stato molto lavorato dal vento ed è quindi molto irregolare, e il conoide sottostante va evitato a sinistra in discesa in quanto ha pochissima neve. Buono il resto, a volte molto bello, finchè poi si scende sotto il rifugio e si inizia a trovare neve sfondosissima e bagnata da trattare con attenzione per non lasciarci le gambe. In questa zona sono cadute anche ieri slavine di superficie imponenti che hanno interessato pendii all’apperenza sicuri fra gli alberi e in prossimità delle baite e lungo la stradina. Saranno anche lente quando scendono, ma meglio non trovarsi in zona… L’impressione è che i prati, prima ancora che i canali, non reggano il peso della neve bagnata, nonostante la stagione, e che si debbano cominciare a considerare distacchi di fondo. Nella parte alta, con temperature meno anomale e con meno neve, la situaìzione appare meno pericolosa.

Con Bruna, Giancarlo, Edoardo e Benedetto.

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