Lungo viaggio in territorio Francese con l’intento di salire la Saint Robert per la cresta sud-ovest con meno dislivello, ma che non ha prodotto i risultati voluti. Un inutile annaspare nella nebbia in un immane pietraia costellata di ometti, aventi il solo scopo di confondere le idee in casi come questi, dove una corretta segnaletica avrebbe di sicuro fatto la differenza. La brutta e radicata tendenza di erigere ometti ovunque capita, per ciascuno crearsi un proprio tragitto, finisce per mettere poi’ in difficolta’ chi viene ha imbattersi con problemi di ricerca dell’itinerario in situazioni di scarsa visibilita’. Cio’ che appariva come un episodio passeggero e’ finito per rivelarsi un amara realta’. Il cielo ha finito per ricoprirsi di una coltre di spesse nubi che hanno interessato l’intera area circostante la gita, lasciando ben poche speranze per una sua buona riuscita. Con l’orizzonte visivo precluso oltre i 2500 in poi’ la salita al Colletto Saint Robert si e’ rivelato essere il Balcone del Gelas (situato molto piu’ a est), e l’arrivo sulla vetta corrispondeva con quella alla Cima dei Gelas con la sua Madonnina e croce di vetta annessa, in luogo della Saint Robert di parecchio situata piu’ a ovest. Cose che succedono ovviamente a chi chi non sa rinunciare quando la situazione lo richiederebbe…! Ma come dice il proverbio “non tutto il male vien per nuocere”. Vista in un ottica di insieme le cose non sono andate poi cosi male, maltempo a parte e pioggia al seguito. A casa non siamo venuti a mani vuote, una cima anche se gia salita 16 anni fa dall’Italia a casa ce la portiamo cmq. Inoltre ci siamo concessi un bel viaggio in valli nuove mai attraversate, e visitato paesi mai visti prima. E vi pare poco..? Con Paolo.