Geat – Valgravio (Rifugio) da Villarfocchiardo, giro per laCertosa di Montebenedetto

Geat – Valgravio (Rifugio) da Villarfocchiardo, giro per laCertosa di Montebenedetto
La gita
snowlover62
23/09/2018

L’idea era salire al GRAVIO ma partendo da Villar Focchiardo in modo da scendere dal 506 che sarebbe la mulattiera/autostrada che collega la Certosa di Monte Benedetto a Villar Focchiardo. E proprio NON volevo fare la statalona di fondo valle per mollarla a San Giorgio dove inizia la salita “canonica”. Ebbene esiste una bellissima stradina/mulattiera che collega Villar F. alla frazione Martinetti/Vietti facilmente individuabile sulla Fraternali (la n.4); totalmente pedalabile presenta solo alcuni ripidi strappi all’inizio. Dopo il parcheggio di cui ho scritto all’inizio , seguite la strada asfaltata principale che è la stessa cosa dell’area CAMPER (e sembra molto bella) passando poi il ponte ed iniziando le ripide rampe. Fate un salto alla CERTOSA di BANDA fintanto che resta in piedi che a differenza della sorella maggiore (quella di Monte Benedetto, posta 500 metri più in alto) non ha beneficiato della generosa siringata di tanti enti che ne hanno sponsorizzato il restauro.
E tornate poi sui vs passi seguendo le indicazioni per Pian Focero. Restate sempre sulla piacevole stradina interamente pedalabile che è un “balconcino” sulla Valsusa che adduce fino ai bellissimi e curatissimi boschi di VIETTI-MARTINETTI. Troverete solo un grosso bivio , quasi giunti a Vietti, seguendo per un fantomatico percorso cicloturistico n.2 (?) ovvero state a sinistra in alto (itinerario che seguireste normalmente) e finite pochissimo dopo sulla stradona per CITTA’/ADRET, la solita che partiva da San Giorio. Noi siamo saliti la domenica mattina e c’era un notevole traffico. Se avete la fortuna di percorrerla in qualsiasi altro momento della settimana troverete un traffico scarso/nullo. Ed arrivate così a Città, intorno ai 1080 metri di quota. Lasciate la strada principale che vi porterebbe ad ADRET (e terminerebbe 1 km dopo) e, rifocillativi alla fontanona/area pic-nic posta all’inizio della salita , imboccate la ripida rampa che a dx sale fino al paradiso delle rane . Trattasi di altri …. boh, dovete arrivare a circa 1258 dove finisce la strada “libera” alle auto, ovvero dove parcheggiano tutti i tanti , tantissimi, merenderos che ingrassano al paradiso delle rane, o all’Amprimo, o e qui sono pochi, si spingono fino al TOESCA. Pedalate cianquilli-cianquilli sulla strada più grande ed attraversate TRAVERS a MONT. Ora finalmente siamo sul single-track vero e tutto il percorso risulta pedalabile. Solo le ultime centinaia di metri prima del Rifugio GRAVIO (che essendo posto a mt 1378 presenta un dislivello ridicolo) presentano qualche passaggio in cui dovrete scendere dalla bici.
Una volta rifocillati al GRAVIO, che rappresenta il punto più alto del giro, tornate sui vs passi (tutto ciclabile BC+ nonchè S2) per 5 minuti. Arrivate ad un cartello che indica (curiosamente) PERCORSO EQUESTRE e GUADO e taglia, a 90 gradi sulla dx, in un prato con l’erba alta. Svoltati , fiduciosi nel futuro, pure in sella, e seguite la vaga traccia (o se siete saggi, la traccia GPS che allegherò) e giungete così al “guado” che affronterete con spirito eroico e grande senso dell’avventura.
Sebbene sia abbastanza un critico feroce nei confronti degli italiani devo ammettere che le indicazioni bianche e rosse del sentiero che cura (suppongo) l’ENTE PARCO sono piuttosto facilmente visibili: se vi affidate a loro non vi perderete. LA bici e voi attraverserete un po’ di umidi guadi schifosissimi ma in capo a 10 minuti finirete sul sentiero n. 506 (Certosa Monte Benedetto – Colle del Vento) che è percorribile, quasi in sedia a rotelle, ovviamente in direzione fondovalle. Arriverete facilmente così al bellissimo Ponte Romano nei pressi dell’ABBAZIA (di cui consiglio vivamente la visita qualora davvero abbiate avuto il coraggio di vivere senza ancora averla vista).
Dopo di che tornate nei pressi del ponte romano e scendete sempre verso valle. La bellissima mulattiera, se siete ganzi (diciamo pure OC…) è pedalabile al 90% abbondante. OKKIO agli ingressi/uscite dai tanti intersecamenti con la strada asfaltata che sono quasi tutti bastardissimi.
Giunti a quota 600 non seguite più i tagli e , se avrete usato il GPS, vi troverete il punto di partenza vicinissimo altrimenti okkio al percorso perchè praticamente …ci cadete dentro. Lavaggio human beings & bikes 2 min auto più in basso e birrone ristoratore alla solita SOSTA di Caprie.
Ringraziamenti a Ghermann per la compagnia , copertura telefonica Vodafone/KEENA quasi sempre al 100%. Weather fantastic, da non farsi se tempo troppo umido e non se fa troppo freddo, ottimo per periodi estivi, buone pedalate.

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