Gita effettuata con partenza e arrivo dal Piantonetto. Dalla diga di Teleccio seguire il sentiero, passando dal rifugio Pontese, fino all’alpe Muanda; da questa dirigersi gradualmente verso nord ovest e poi decisamente ad ovest rimanendo nel vallone del rio Piantonetto (qualche ometto).
Superato un tratto più ripido (si è ora al cospetto del versante est dei Becchi della Tribolazione) dirigersi verso nord-ovest mettendo piede sul ghiacciaio di Roccia Viva: risalire il ramo di sinistra fino all’anfiteatro che si apre fra le propaggini meridionali della Roccia Viva e della Becca di Gay. Dei due canaloni che partono dall’anfiteatro divergendo verso l’alto, prendere quello di destra e risalirlo fino al colle Baretti. Dal colle scendere sul versante opposto il canalone di neve o ghiaccio (primo tratto a 45°) per 200 metri. Varcata la crepaccia terminale per il facile ghiacciaio si traversa fino alla base dello scivolo centrale.
Gran gita in una giornata stupenda, ma che fatica! Partito alle 4.15 dalla diga senza sci nè ciaspole. Fino al Pontese sentiero sgombro da neve a parte tre slavine sul largo sentiero che costeggia la diga. Poi tratti di neve fino alla Muanda e poi.. neve e ancora neve, che, nonostante il rigelo notturno, non portava il mio peso. Un pò meglio sul ghiacciaio di Roccia Viva, salito al Baretti in pieno sole.. ma scaricava quasi niente. Condizioni invernali a nord: ho disceso velocemente il canale su neve fresca, crepaccia terminale chiusa in molti punti. Finalmente sullo scivolo centrale! Solcato da profonde rigole di neve ghiacciata il pendio era di neve dura ma non mancava neve fresca poco consistente. Negli ultimi 40 metri ghiaccio vivo nascosto sotto 15 cm di neve. Dal colle bei passaggi di misto in cresta fino in cima. Sceso lungo la normale sprofondando ad ogni passo, ma col sorriso per la gran giornata trascorsa. Ambiente reso fantastico dalla tanta neve presente, non ho incontrato anima viva. In solitaria, in 4 ore e 30 fino al Baretti, 2 ore da questo in punta, 3 ore a scendere.