Bella salita di alpinismo classico, che ci ha dato soddisfazione. Impegnativa fisicamente la salita al Passo Giacoletti, per via del sentiero ripido fino a 2800 metri, e per il tratto finale attrezzato che richiede attenzione. Idem per la successiva cengia, che poi in realtà è più un susseguirsi di placche e gradoni, comunque ben segnalata e attrezzata con spit e corde fisse.
Discesa alla conca nevosa su detriti non proprio stabili, poi abbiamo puntato all’attacco della via normale, alla base del quale c’è il cerchio bianco. Noi abbiamo salito il diedro iniziale e affrontato la successiva rampa con due tiri di corda. Il superamento dello spigolo, compreso tra i due tratti, è il punto più esposto dell’intera salita, ma è ben attrezzato (chiodi e uno spezzone di corda fissa) e con roccia asciutta si passa velocemente.
Dopo aver disceso il gradone di due metri, al termine della rampa, siamo proceduti slegati: in pratica non vi è più esposizione, anche se alcuni punti (camini e placche) richiedono sempre attenzione e piede fermo.
In vetta panorama abbastanza buono, con nebbie sul Viso ma vista sulla Valle Po e su buona parte delle altre montagne circostanti. Il Monviso e il Visolotto appaiono veramente vicini.
Discesa con due doppie, che hanno richiesto un po’ di tempo ma ci hanno garantito sicurezza sulla rampa e sul diedro.
Rientro senza storia, solo un po’ faticosa la risalita al colletto di quota 3020 m, ma è più veloce di quanto sembri.
Ramponi e picca inutili.
Ringrazio gli altri componenti del gruppo, in particolare Massimiliano e Chiara che hanno aperto e chiuso la cordata sul tratto alpinistico.