Sfruttato la finestra di bel tempo garantita fino a mezzogiorno (ci hanno azzecato anche questa volta..), per salire quest’interessante cresta di solido serpentino, in 4 ore esatte. Con partenza dal Pian del Re ore 6 (gia’ si vedeva…). Arrivo in vetta ore 10, rientro al Pian del Re alla mezza in punto. Riscontrate le maggiori difficolta’ nel verticale tratto iniziale della cresta, alto una ventina di metri. Qui’ un compagno a tenerti la corda avrebbe reso di sicuro tutto piu’ semplice..Riscontrati almeno due passi di IV-, per il resto III negli ultimi 10 mt. Un lavoro improbo, non scevro da rischi, dove non e’ consentito compiere errori nel modo piu’ assoluto. Tre i chiodi presenti in tutto..risultati davvero di grande aiuto..per chi, come il sottoscritto che frequentementente si ritrova ad arrampicare solo su certe difficolta’. Discesa per la cresta nord, piu’ facile e anche tutta spittata a nuovo sul filo, fino al Passo Giacoletti, sovente confuso con il passo del Colonnello. Come prevista la pioggia alla mezza in punto, e’ arrivata a cogliere impreparati alcune centinaia di presenti, saliti quassu’ al Pian del Re per assistere ad un concerto con tanto di orchestra dal vivo. Si prova un sottile piacere..quando riesci a infilarti in macchina l’attimo prima che si scateni la tempesta…!Di solito la frase ricorrente in questi casi e’ un.. mi e’ andata di c…anche questa volta!