Garda (Punta) da Graines

Garda (Punta) da Graines
La gita
andrea81
3 27/12/2007
Osservazioni
Sentito assestamenti
Quota neve m
1400

Nonostante il dislivello modesto, lo sviluppo della gita è abbastanza elevato. Arrivati a Graines pensavamo di aver “toppato” completamente la gita, perchè di neve non se ne vedeva proprio (esposizione verso sud). Poi man mano che la strada poderale si inoltrava nel vallone, per fortuna la neve iniziava a fare la sua comparsa. Abbiamo calzato le racchette dopo il ponte sul torrente Graines, salendo nel fitto bosco. Da qui in avanti neve continua e abbondante per racchette, fortunatamente la traccia era già fatta. Il bivio per il colle Ranzola come da descrizione, noi non l’abbiamo proprio trovato, allora nei pressi delle case con il cartello indicante il sentiero 9 per il Lago Frudiera, abbiamo abbandonato la traccia per risalire nel vallone alle spalle delle case, in direzione della depressione tra la Punta Garda e Punta della Regina.
Si risale attraverso una ripida e faticosa pineta (non sottovalutare le pendenze in caso di forte innevamento, io ho sentito parecchi assestamenti oggi!) stando il più a sinistra possibile, in modo da rimanere vicini in linea d’aria alla cima (che non si vede mai). Raggiunta l’Alpe Garda, un’ultima faticosa risalita, in 30 cm di neve farinosa tutta da tracciare (gran fatica), fino a sbucare sulla cresta, dove un bel pistone già fatto in pochi minuti ci ha condotti sulla panoramica cima, strapiombante sul versante che si affaccia su Graines.

Si tratta di un itinerario molto vario e solitario (avvistati parecchi camosci), molto belli i vari alpeggi che si superano lungo il percorso. L’unica pecca è che per quasi tutto il giorno si rimane al freddo, in quanto ci si trova in una conca chiusa tra cime elevate che non permettono ai raggi del sole di filtrare nel periodo invernale. Mentre in cima si poteva stare tranquillamente in maglietta.
Nessuno sul percorso, mentre molti erano al colle Ranzola.
Circa 3 h di salita in compagnia dei soci Danilo e Marco.
Foto su www.lafiocavenmola.it

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