Gita in solitaria. Rocca Garbo (o Rocche del) è una cima esteticamente affascinante. Da sotto la sua parte sommitale è sostenuta da pareti calcaree enormi. Liscie, grigie e tormentate dagli eventi atmosferici. Con A. Skenone avevamo parlato di una possibile discesa dalla parete collegandola con un estetico traverso sotto la stessa. Vista da sotto facevano impressione quegli ultimi cento metri. Andrea una volta si era affacciato e ne era rimasto impressionato. Pendenza ed esposizione massimali. Però…
Provo e quando arrivo alla base noto che la parte sx è sufficientemente innevata. Tante volte l’avevamo osservata e c’era più roccia che bianco. Salgo in facile arrampicata i primi metri e incomincio a calpestare la neve. Buona. In certi punti trasformata, più a sx (ombra) farina simil zucchero. Molto buona. Proseguo e un pò alla volta raggiungo la parte centrale. Devo seguire una traettoria zigzagante per cercare già la via di discesa. Sotto lo zucchero a volte trovo erba, roccia o ghiaccio. Le peste mi faranno da guida a scendere. Gli ultimi 20m sono verticali. Non saprei dire quanto, ma non avevo mai sciato cose del genere. Sono un pò “perplesso”. Si potranno fare curve? Comunque vada potrò scendere dalla “normale” per cui sono molto sereno. In punta c’è la “bolla” assenza di vento e un cielo blu magnifico. Guardo il mare che brilla color oro. Guardo la mia Zena che si culla nel golfo. Mi rilasso, mangio e mi preparo. L’entrata in parete non è affatto banale, ma le picche mi aiutano e mi danno molta sicurezza. Mentalmente il tempo non trascorre…ma impiego un pò a fare la prima curva. Un tuffo nel vuoto. La neve tiene. Mi sento più tranquillo, ma con attenzione faccio le altre curve. Seguo fedelmente le peste, so che la neve lì è buona. In fondo uso un terrazino di neve che bypassa un punto balordo. Sono quasi alla piazzola nevosa della base…raggiunta. Tavola sullo zaino, senza ramponi faccio tre-quattro passi e disarrampico 5-6m e sono fuori. Il sole è caldo. E’ l’una. Quasi 40′ per cento metri…lumacata. Ora viene la parte scorrevole su firn mollato il giusto. Curve curve e ancora curve. Non c’è nessuno e mi godo questa giornata di sole, neve e…du bon ski