Che via! …di carattere. L’impronta del Motto ti fa subito capire che non stai andando per funghi…e lo capisci già dal secondo spit.
Dalle relazioni presenti (questa e quella della guida di Andonno e Cuneese) sembrerebbe pure una bella via plaisir, dura di gradi (per me, ovvio…) ma da provare senza patemi.
Già con i primi due tiri abbiamo avuto seri dubbi sul concetto di plaisir, e sul concetto di 6a. Ma sul terzo arriva il verdetto, e al Motto saranno fischiate non poco le orecchie. Tiro da antologia! ma tutto da scalare e non facile da leggere.
Concordo con Bertu che l’obbligatorio si avvicina molto di più al 6c che al 6b. Sul tiro di 7a+ di azzerabile (come lo intendo io “ciapa e tira” non c’è praticamente nulla, serve almeno staffare lo spit). Poi come per incanto arriva un tiro di 6b ben protetto, e ti chiedi se hai sbagliato via. Ma l’incanto dura poco e sul tiro successivo si ripresenta il rebus per arrivare in sosta.
Ultimo tiro facile su roccia strafificata che porta di colpo ai piani orizzontali.
Il posto è fantastico, di rara bellezza, e l’avvicinamento non è poi così difficile come si potrebbe immaginare da sotto….anzi, forse è più faticoso andare ai Campanili.
Per la discesa abbiamo fatto tre doppie velocissime, la prima su S5, poi S3 e poi a terra con corde da 60mt. Se si hanno corde da 50mt. c’è una sosta a pochi metri da terra, fuori via.
Per chi verrà dopo, se vi portate un pò di spezzoni di corda da sostituire quelli esistenti sarebbe l’ideale. Quelli attuali versano in condizioni pietose…quindi è come calarsi sempre e solo su uno spit.
Gran giornatone col socio Fra!