Memori le “enne” Cima del Bosco percorsa in tutte le stagioni e le tracce che si vedono al di là del Colle Chalvet, era da un po’ di tempo che si voleva andare a dare un’occhiata nei paraggi … e ne è valsa proprio la pena! Anche se la vetta in senso stretto è stata mancata per nostra disinformazione (ci siamo fermati a quello che ritenevamo il culmine non scorgendo la traccia descritta dai predecessori che continua a destra per arrivare sulla vera e propria cima “cartellonata”) la gita è molto bella, selvaggia e non banale dalla commovente conca de “La Coppa” (già da sola vale la gita nonchè per affacciarsi sul versante “dolomitico” che dà su Rhuilles), in su. Alcune note sull’itinerario: conoscendo il personaggio che dimora in quel di Champ Quartier non conviene giungervi. L’alternativa può essere: da Thures arrivare alla borgata Rif la Chenal; in prossimità della chiesetta prendere a sinistra la “carrozzabile” che porta verso le baite Chalvet e risalire il bosco con una diagonale ascendente verso destra con percorso libero, in modo tale di trovarsi a monte dei famigerati cani e lor padroni, ma sulla giusta direzione per intercettare verso quota m. 2000/2100 la traccia che risale il rio secco proveniente dai pascoli sopra Champ Quartier. Una volta giunti a “La Conca” il percorso è abbastanza intuibile ed obbligato: basta tenersi a sinistra, sui prati sovrastanti il cono di detrito che la taglia, per rinvenire la traccia rinforzata con ometti (ne abbiamo aggiunti altri) e “rotpunkt” che avrebbero bisogno di una bella ripassata (per chi volesse …) per giungere senza grandi difficoltà ed esposizioni alla cima; discesa obbligata e con attenzione sul medesimo itinerario (non è un percorso da affrontare con nebbia). Oggi con Bruno in una giornata pienamente estiva.