- Accesso stradale
- Parcheggiato a Thures
Iniziamo con le “note dolenti”, sconsiglio vivamente il passaggio da Champ Quartier per la salita in quanto gli aborigeni locali (e sottolineo aborigeni in quanto pensano che siccome vivono lì siano gli unici proprietari della montagna e ci hanno attaccato con frasi del tipo “qui è tutto di nostra proprietà privata e voi non dovete permettervi di passare” oppure “voi turisti della domenica che non fate niente andate altrove visto che noi lavoriamo”) lasciano dedurre dal loro comportamento aggressivo di non gradire il contatto umano con la civiltà! Inoltre nonostante parlino di leggi e regolamenti lasciano i cani liberi di correre minacciosi verso i poveri escursionisti che sono costretti come al solito a fermarsi con la paura di venire morsi (ma non è una novità ahimè). La parte finale dello sfogo invece si riferisce alla zona recintata per i cavalli nella quale passa la strada descritta nell’itinerario come quella da seguire per la salita, i cavalli si sono dimostrati aggressivi puntandoci e correndoci addosso a testa bassa e ci hanno indotto a tornare verso valle di qualche centinaio di metri prima di poter finalmente poter proseguire la salita in tranquillità.
Passando alla descrizione tecnica, la strada è presente fino a oltre 2000 metri, poi un po’ per colpa dell’erba alta e un po’ per difficoltà a reperire il sentiero noi siamo saliti “a vanvera” in mezzo ai pendii prativi fino a raggiungere il Colle Chalvet , da li breve puntatina per ricongiungerci con i nostri due compagni di escursione saliti dal sentiero classico per Cima del Bosco da Thures.
Il sentiero a mezzacosta che dal Colle va a ricongiungersi al sentiero che sale a “La Coppa” è sempre evidente e comodo, raggiunta l’ampio altopiano della “Coppa” e abbandonato le fanciulle seguito alla nostra sinistra i pendii prativi e trovato quasi subito ometti e segni rossi, la salita non è difficile, basta stare attenti al ghiaione scivoloso e ai massi instabili, alla lunga la salita su questo pendio ripido e instabile fa venire qualche dubbio sulla difficoltà in discesa (almeno a me) ma passano velocemente quando la si inizia dato che è nettamente meno impegnativa della salita.
Arrivati all’anticima ci aspettavamo una facile passeggiata alla vera cima invece la crestina è facile ma molto molto aerea, consiglio di non guardare giù a chi soffre di vertigini, specie verso la Valle Argentera! Un bel salto! Si arriva senza difficoltà e seguendo i sempre presenti segni rossi!
Discesa veloce vedendo avvicinarsi le scure nuvole francesi, tornati alla “Coppa” breve sosta per un panino e poi giù seguendo, questa volta interamente, il sentiero che scende lungo il letto del Rio asciutto verso la strada. Dall’alto il sentiero che dal letto del Rio alla strada sembra evidente mentre una volta scesi e arrivati alla fine del tratto ripido si perde abbastanza l’orientamento, il che ci ha indotti a tagliare malamente nell’erba alta ritrovando comunque velocemente la strada.
Scesi senza problemi fino a tornare dapprima a Champ Quartier e successivamente a Thures sotto qualche gocciolina di pioggia!
Bellissimo itinerario selvaggio e ricercato, da molto tempo avevo idea di salire una di queste vette che vedevo ogni volta che salivo Cima del Bosco in MTB! Iniziato con la più “bassa” sperando di inanellarle tutte!
Con Sara, Marzia e Paolo.
Aggiungo traccia GPS, tenere conto della ravanata iniziale per prati fino al colle Chalvet, io consiglio vivamente di salire dal sentiero classico per Cima del Bosco!! Molto utile la traccia invece in caso di nebbia dalla Coppa in su e per ricercare la strada alla fine della Schiena d’asino vicino al letto del Rio secco!