Secondo tentativo, dopo quello fallito a giugno causa neve.
Oggi invece partiamo da Palanfrè con un cielo coperto, con la speranza però di uscire sopra le nubi, ed infatti appena entrati nel vallone “buchiamo” e un bel sole ci accoglie, proprio quando appare la sagoma cervinica della nord del Frisson.
Dopo il Gias Vilazzo la salita si fa tosta perchè sempre ripida. Molto belli i due laghi. Raggiunta il colletto erboso nessun problema a seguire la ben segnata traccia, che taglia il versante sud della montagna fino alla base del canale finale.
Qui si incontrano due possibili tracce: la prima sale un canale di facili roccette ed erba, l’altro è un po’ meno diretto e passa leggermente a destra. Entrambe le vie si collegano all’intaglio, dove troviamo il diedro con catena; superatolo in pochi minuti di comoda cengia nemmeno esposta siamo sulla spaziosa e panoramica vetta. La lunghezza del percorso è di 6 km (solo andata) che sono pochi per un dislivello di 1200 metri a testimonianza che la salita è sempre sostenuta.
in compagnia del socio Marco, che aveva il Frisson come pallino da parecchio tempo, ora è stato accontentato!
Zero neve anche sui versanti nord delle montagne circostanti
Foto su www.lafiocavenmola.it