Frisson (Monte) da Palanfrè, giro per Vallone degli Alberghi e Passo della Mena

Frisson (Monte) da Palanfrè, giro per Vallone degli Alberghi e Passo della Mena
La gita
popino
3 17/12/2020
Accesso stradale
Strada pulita fino a Palanfrè. Parcheggio.
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Quota neve m
1100
Equipaggiamento
Scialpinistica

Le notizie sul buon innevamento nel vallone di Palanfrè sono pienamente confermate sul campo. Neve abbondante quasi fin da Vernante. Purtroppo un potente rialzo termico nei giorni precedenti, o forse un po’ di pioggia, ha crostificato in parte il manto nevoso. In sostanza abbiamo trovato , partendo dall’alto, buona neve farinosa a ovest, bella farina fredda a nord fino a 2000 mt , poi circa 250 mt di crostaccia coperta da 5/10 cm di farina nuova, quindi crosta portante con sopra farinella molto divertente.
La gita ha un avvicinamento decisamente importante, per di più con un bel numero di saliscendi… Ma non bisogna lasciarsi demoralizzare. Quando si arriva al cospetto del Cervino delle Marittime, infatti, è necessario spirito forte, se non si è del luogo, per capire dove si svolge l’itinerario, che diviene assai complicato oltre il colle della Mena. L’itinerario descritto è a dir poco criptico e i toponimi citati non erano sulle nostre cartine. Al primo tentativo cappelliamo e saliamo per 100 e più mt un canale che muore sotto un diedro di roccia inattaccabile. Scendiamo quindi per 100 mt (ca. 40°) e ci spostiamo più a sinistra faccia a valle, (Est). Calziamo di nuovo i ramponi e saliamo a est della punta. Questa volta è giusto ed arriviamo in vetta (io non del tutto…). Circa 80/100 mt sotto la vetta parte il canale NE, di soli 150 mt, sui 40°. Poi traverso a sinistra e questa volta Fabri centra, con intuito quasi ferino, il colletto giusto per riguadagnare il vallone degli Alberghi e quindi la traccia di salita. Questo tratto ci offre una discesa a 5 stelle che strappa ululati e ululati. Ostica la tortuosa mulattiera di rientro, ma meno del previsto. Dislivello fatto 1400 mt. Partiti alle 8 dall’auto, terminiamo alle 15 con festa natalizia nel baule a base di prosecco, formaggio e taralli. Siamo stanchini ma molto soddisfatti di questo bel gitone di polso. L’ambiente è veramente solitario. Non abbiamo visto nessuno in tutto il giorno, neanche una traccia in tutto il vallone. Solitudine primordiale e neve vergine.

In queste condizioni conviene portarsi dietro un buon tracciatore, ed Ale ed io modestamente ce l’avevamo. Fabri ha tracciato dall’inizio alla fine e noi non gli abbiamo fatto pesare il piccolo errore di interpretazione . Purtroppo la traccia GPX si è cancellata, sarebbe stata molto utile. Ma forse è meglio così per questo itinerario selvaggio riservato agli amatori

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