Ottima escursione (opinione personale), con il tratto finale -dalla Bocchetta del Gallo- ripido e di un certo impegno escursionistico che richiede la dovuta attenzione.
Questa montagna l’ho conosciuta grazie a questo sito (ma questa non è una novità…), quando ho letto la recente descrizione dell’itinerario sci-alpinistico, che anch’io considero/immagino sicuramente interessante (forse ancora di più di quello escursionistico), e che ho voluto conoscere. E’ una montagna poco frequentata, anche se si passa proprio sotto per andare ad es. all’Arbola, Giove, Clogstafel, ecc…, e personalmento -tra i miei “conoscenti” non ho ancora trovato qualcuno che la conosceva/conosce, e quindi sono/siamo stati contenti di questa “primizia” (se così si può dire)… Sulla vetta c’è il tradizionale “ometto”, ma penso che sia davvero poco frequentata, e quindi per gli amanti della solitudine o perlomeno della tranquillità… Il tratto finale, prima della cresta, su pendio ripido, presenta un pò di sassi instabili e quindi richiede la dovuta attenzione.
Siamo partiti dalla località Sotto Frua per conoscere questo tratto/versante ancora nuovo per noi, seguendo il sentiero segnalato, che si scorge già alla partenza. Dopo un pò, a tratti risulta un pò invaso dalla vegetazione, ma con un minimo di attenzione la traccia si ritrova. Al rientro siamo passati -con variante del percorso di salita, sempre su sentiero- dalla località La Frua (=Cascata del Toce), e nell’ultimo tratto la si fiancheggia. La cascata è attualmente aperta e quindi si può aggiungere questo spettacolo.
Escursione “valorizzata” da una giornata …spaziale…, condivisa con Elio P. e quindi grande “ripasso e approfondimento della geografia alpina”.