![La cresta sud del Frate della Meia](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2016/10/08/frate-della-meia-cresta-sud_11bf.jpg)
![La cresta nord della Berretta del Vescovo dalla cima del Frate](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2016/10/08/frate-della-meia-cresta-sud_70bc.jpg)
![Monterosa dalla cima del Frate](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2016/10/08/frate-della-meia-cresta-sud_3c72.jpg)
![Gran Paradiso dalla cima del Frate](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2016/10/08/frate-della-meia-cresta-sud_1bf7.jpg)
![La cresta nord della Berretta del Vescovo dalla passo della Meia](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2016/10/08/frate-della-meia-cresta-sud_d1c2.jpg)
Saliti in ordine non molto logico sia il Frate della Meia che la Berretta del Vescovo e poi salito al passo del Maccagno a rimirare il bel panorama. Ho scritto “non molto logico” perchè partendo dal colle della Meia ho salito la cresta sud del Frate e poi sceso lungo la dorsale est (che credo sia quella da fare in inverno invernale), poi ho tagliato cercando i passaggi migliori per arrivare al colle dell’Orto e risalire la cresta sud della Berretta del Vescovo e scendere per quella nord e ritornare al colle della Meia. Sarebbe stato più logico andare direttamente al colle dell’Orto e fare tutta la traversata … Purtroppo non conoscevo bene le creste e ho deciso in corso d’opera il tragitto. La cresta sud del Frate in alcuni tratti è bella esposta e non facile se non si ha il piede e le mani sicure. da non fare con erba e rocce bagnate. Mentre le creste della Berretta del Vescovo sono facili.
La salita del Frate dà molta soddisfazione per i passaggi e per la vista che spazia dal Monterosa al Cervino ed al Monte Bianco. La salita al passo dle Maccagno è d’obbligo. Peccato che si sono alzate un po’ le nebbie nel pomeriggio.
La gita è molto lunga: ho calcolato circa 28 km.