Con l’ausilio del tracciato GPS scialpinistico siamo riusciti finalmente a reperire il punto esatto dove abbandonare il sentiero che porta al Ghicet di Sea e indirizzarci sullo sperone sud che porta sulla nostra punta. Inizialmente il pendio non si presenta ostico e ci ha permesso una salita discreta su pendenza abbordabile. Gli ultimi 300 metri invece si presentano veramente sostenuti, sicuramente superiori ai 35 gradi relazionati sull’itinerario scialpinistico, forse la colpa è nostra che l’abbiamo preso un pò troppo di petto e forse abbiamo sbagliato. Giunti in vetta le nebbie ci hanno precluso parzialmente i panorami ma non ci hanno impedito il piacevolissimo incontro con un giovane stambecco che stava percorrendo l’ardita cresta che dall’Albaron di Sea si dirige al Ghicet di Sea.
Voglio far presente che la foto ricordo di Francesco (a cui è dedicata la vetta) è staccata e rovinata, noi l’abbiamo infilata in una cavità sotto la croce, ma penso che i suoi amici presto provvederanno a sostituirla.
Gita condivisa con l’amico Massimo in una giornata inizialmente solare ma che successivamente ,col passare delle ore, si è chiusa fino a far cadere qualche goccia quando eravamo ormai nei pressi della macchina.