Francesetti (Punta) da Forno Alpi Graie, traversata dalla Cima Monfret alla Cima Nord di Piatou

Francesetti (Punta) da Forno Alpi Graie, traversata dalla Cima Monfret alla Cima Nord di Piatou
La gita

Itinerario davvero d’altri tempi, per nulla frequentato dal lato italiano. Anche guardando il libro del rifugio al Ferreri (ricovero spartano, d’altri tempi anch’esso!), è indicata solo una salita alla Monfret negli ultimi anni. Dato anche il meteo avverso, abbiamo evitato la salita alla Piatou.
Alla base del pendio che adduce al Passo di Santo Stefano, la crepaccia terminale è assai aperta ma si supera agevolmente su un solido ponte (finché dura), immettendosi in un enorme “toboga” di neve dal quale occorre uscire non senza fatica (fatto un tiro di corda per superare la terminale + il muro di neve) per il rischio di caduta massi e per spostarsi su una comoda cengia a sinistra, da cui si diparte un appigliato canalino verticale di rocce grigie, alto una dozzina di metri (II). Dopo ci siamo sempre tenuti sulla sinistra, per delicati sfasciumi e assai instabili rocce rotte (passaggi di I+, ma con continui rischi di disgaggiare pietre), in quanto il centro del canale è più ripido e per la maggior parte ingombro di neve piuttosto molle. Poi, nessuna difficoltà fino al Passo delle Disgrazie, sul quale questa relazione è piuttosto lacunosa. Probabilmente, potrebbe essere meglio affidarsi al rientro come indicato nella terza possibilità di questa descrizione: https://www.gulliver.it/itinerari/francesetti-punta-via-manera-ribetti/
Le pendenze, infatti, nella parte alta sono intorno ai 40°, con brevi tratti di 45°, e attualmente il canale è totalmente ricoperto di neve, per fortuna della giusta consistenza per essere affrontata con ramponi e una sola piccozza.

Salita di Luca con il sempre mitico Maxgrana e con Mathias, brillantissimo alla sua prima uscita in simili terreni d’avventura (accresciuta dalla fitta nebbia al rientro dal Passo, che non ci ha fatto individuare, non essendoci alcuna traccia, né il bivacco Soardi né, per un buon tratto, il relativo sentiero che giungeva da valle, portandoci a vagare non senza patemi nel Vallone di Sea…).
Infine, un plauso e un pensiero per Enzo51, che ha percorso in solitaria l’itinerario 7 anni fa: un formidabile folle!

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