Fornet (Punta) da Pont Serrand, anello

Fornet (Punta) da Pont Serrand, anello
La gita
brunello-56
5 31/10/2014

Fuga dalla pianura, attirato dall’irresistibile magia del Piccolo San Bernardo e dalla sua estate che sembra non finire. Meta prescelta la Punta Fornet, per ritornare al Colle di Bassa Serra dopo tempo e per salire questa punta che lascia prevedere panorami straordinari. E in effetti così è stato, in una giornata che definire da cartolina è dir poco.
Ritorno alla tradizione: in autobus a La Thuile. Quindi salita a Pont Serrand e poi tutto come dall’itinerario descritto. Fino al Colle di Bassa Serra si arriva agevolmente lungo il sentiero n. 10 ben risistemato e con bolli freschi.
La salita alla punta dal colle è decisamente più impegnativa. Io ho risalito il promontorio erboso, poi per evitare il saliscendi non sono salito alla sommità ma ho tagliato in costa ad una quota che mi sembrava in linea con i colletti che precedono l’ultima rampa. La scelta non è sbagliata, però poi l’erba finisce e ci si trova a dover attraversare una serie di canaloni ripidi e franosi. L’alternativa è di fare tutta la cresta, in salita e discesa, che però, vista dopo, non si presenta agevole.
Raggiunto poi l’ultimo colletto inizia la salita che porta in vetta, decisamente faticosa. Il primo tratto è ancora su terreno “portante” e si procede agevolmente; poi però inizia il macereto, instabile e scivoloso; ogni tanto c’è qualche traccia di camoscio ma non aiuta molto. Superata questa “fascia della tribolazione” si arriva in vetta e si è ampiamente ripagati.
In discesa non sono ritornato al Colle di Bassa Serra, ma arrivato ad uno dei colletti sotto la vetta sono disceso direttamente lungo il pendio erboso, ripido all’inizio poi dolce, che si ricongiunge con il sentiero dell’andata.
Per questa gita non bastano le stelle: cielo blu, colori autunnali, panorami infiniti, creste nitide che si potevano toccare. E’ l’equilibrio dei sistemi: l’autunno restituisce alla grande ciò che l’estate ha negato.
Naturalmente solo io e Frank per tutto il percorso, solo un paio di camosci che ci osservavano dalla cresta.

Un grazie alla moglie per lo strappo a Pre-Saint-Didier ed il successivo prelievo a La Cretaz già alle tenebre.
E poi grazie a Frank, oggi più camoscio che cane sulla pietraia e rassegnato a franare insieme ai sassi.

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