![salendo al colle](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_1a87-373x240.jpg)
![il massiccio del Monte Rosa dal colle](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_5f11-320x240.jpg)
![il Monte Torru](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_11a8-320x240.jpg)
![dal colle, il Tagliaferro sulla destra](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_7129-320x240.jpg)
![particolare a Otro](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_f11a-320x240.jpg)
![una primula rossa](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2009/05/31/foric-passo-da-alagna_a871-320x240.jpg)
Il percorso per il colle si snoda prima toccando velocemente le frazioni, una più bella dell’altra, e poi alle case di Pianmisura ci si alza nel prato per andare verso il torrente (senza attraversarlo); qui noi non abbiamo subito capito dove era il sentiero, ancora sotto la valanga e ci siamo tenuti troppo alti nel prato, quindi abbiamo fatto un traverso nel pendio in mezzo all’ontaneto, per rendere tutto più “avventuroso” e raggiungere il bordo della valanga; al primo mattino la neve era gelata e non si “marcava” nulla con lo scarpone (sarebbe stato bene aver avuto i ramponi!); così siamo saliti quando possibile sul ripido pendio appena a lato della neve, sulla destra, dove dopo un po’ di salita si incontra la traccia del sentiero che “risbuca” dalla valanga e che con piccoli tornanti si porta sopra le roccette; da qui inizia a tagliare a sinistra, poi scompare di nuovo, perché da 2200 metri la neve è continua fino al colle; un po’ prima si deve attraversare una lingua di valanga e poi proseguire dentro il valloncello in direzione del colle (vedi foto). Ancora parecchia neve in quota.
Siamo saliti a sera per cena e pernottamento allo Zar Senni; splendido rifugio in stile walser, ottima accoglienza dei gestori.
Pernici bianche in coppia, splendide; il canto del maschio di coturnice, alcuni stambecchi: ancora vita dopo questo duro inverno! però quante creature in meno…oggi ancora più preziose quelle sopravvissute.
Incantevole.
Un altro posto nel cuore. Grazie a Giò per averlo condiviso e per la splendida compagnia. Un grande abbraccio.