Furbo avvicinamento in mtb, rivelata utile specialmente al ritorno che in sella sono riuscita a sfuggire alla carica di alcuni pastori maremmani di guardia al gregge sparso a monte delle case di Pierre Grosse. Imboscato la bici dietro ad un masso e salita all’antecima come da relazione. Preso atto che non sarei riuscita a disarrampicare il salto, ho percorso a ritroso la cresta fino ad individuare il traverso innevato sul lato N, ma la poca consistenza della neve dura in superficie e vuoto sotto che poggiava su chissà cosa e l’esposizione piuttosto appesa, ho deciso che la gita per me finiva li.
Dopo la recente salita all’Ouille Mouta, rimasta affascinata dalla bellezza selvaggia del Vallon du Ribon, ho deciso di tornare in questi posti, investendoci una giornata tignosa senza tante pretese di sicura vittoria. A corto in info in rete, andata a vedere di persona fin dove sarei riuscita ad arrivare. Certo che se fossi arrivata in cima sarebbe stato più figo e di gran soddisfazione, ma le asticelle dei miei limiti alpinistici, del mio coraggio e le congiunzioni astrali, oggi non erano allineate. Resta comunque un gran bel posto per i panorami sempre soliti noti ma da un punto di osservazione diverso dai soliti noti.