Partiti da Lasinetto in tre ore 8,15: Michelino Cinghialino con 5 ore di sonno e stravizi pantagruelici la sera prima, Daniele Caneparo (qualche ora in più di sonno e pantaloncini corti) e il sottoscritto (che va a dormire alle nove la sera prima perchè con questi qui si sa già che si va a trovare lungo), ben decisi a non prendere prigionieri (tanto non c’è nessuno). Arrivati alla bocchetta di Fioria pensiamo bene di seguire (come non lo conoscessimo) quel caterpillare di Daniele, il quale sostiene di non scendere nel vallone di Eugio lungo gli ometti, ma divallare più a monte per non perdere troppo dislivello (afferma di essere già passato). Arriviamo ad un costone “leggermente” esposto e battuto da un jet con raffiche ad almeno 100km ora, dal quale il nostro si inabissa senza indugio. Dopo una rapida considerazione sull’eventualità non remota di essere strappati dalla parete e portati via a spasso per il vallone come due foglie, Michelino ed io decidiamo di fare dietrofront e tornare agli ometti per scendere ‘sti benedetti 300mt (saggia decisione). Dal lago Boccutto, ravato itinerario a più riprese, sotto raffiche violentissime che ci hanno letteralmente ribaltato per terra almeno un paio di volte a testa. Conca del lago Gelato (talmente increspato da non essere gelato nonostante il freddo) impressionnante per la violenza patagonica del Jet. Dal passo divallato su neve (buona) per 300 mt, poi cronometro e orecchie dritte per non smarrire la traccia e arrivare prima di notte a Forzo. Morale: ore 17,30 felice fine dell’avventura in paese, con il mitico Daniele in vantaggio di un ora (considerando che non ha perso 300mt di dislivello e non è tornato indietro a cercare gli ometti come noi, deve aver avuto il suo bel da fare su quei salti… Noi ci permettiamo di suggerirvi il divallamento dalla Bocchetta di Fioria più…morbido! 4 stelle solo per Eolo, la gita in sè è indimenticabile!