Seconda ascensione della tre giorni trentina con gli amici del Cai Ligure di Genova.
A differenza di ieri (saliti al Similaun) oggi giornata superlativa e tersa. non siamo saliti per la cresta sopra il rifugio, ma passati nel versante austriaco perdendo 80 m di dislivello per poi risalire prima roccette e poi un vallone con vasti nevai residui per poi recuperare la traccia classica. Percorso molto bello e panoramico fino al Giogo di Tisa con il grosso cippo di pietre. Da qui alla vedretta e quindi sul lembo del ghiacciaio in direzione dell’inizio della cresta NE. Oggi le condizioni con tratti innevati e tratti puliti hanno reso la cresta un po’ più impegnativa (PD-), comunque saliti senza usare ramponi ma con la picca in mano.
Alcuni più rapidi hanno raggiunto velocemente la cima, io nelle retrovie coadiuvato da Stelvio e con Mary siamo arrivati un po’ dopo, ma salita di grande soddisfazione (almeno per me che non sono un fenomeno su questi terreni).
Un paio di nevai sul filo di cresta 8con cornice) hanno reso più affascinante la salita, mentre in discesa siamo passati, capeggiati dal grande Gianfranco, su pendii nevosi piuttosto ripidi ma con neve ottimale per scendere di tallone senza ramponi, per evitare i passaggi di roccia in disarrampicata. Poi tranquillo ritorno nelle nebbie fino al Rifugio Similaun, e dopo una breve sosta alle auto a Vernago per il vallone percorso in salita due giorni prima.
Un grazie agli amici “Camosci” del Cai Ligure di Genova per avermi invitato in questa trasferta, e per la possibilità di salire anche questa bella cima.