Gran gitone… dormito al rif.Vaccarone (Eccellente la nuova gestione, merita il passaggio) e poi fatta la traversata il giorno successivo. La Rocca d’Ambin l’ho “sfiorata” (A 50mt dalla vetta non mi sono preso il rischio di risalire da solo un’infido canalino di roccette e detriti) e la Niblé l’ho “tralasciata” (Già fatta) per stanchezza, ma resta la soddisfazione della Ferrand e di una traversata selvaggia e solitaria. (Le stellette erano 6 se completavo tutto il giro!)
Rocca d’Ambin: dal Colle dell’Agnello Nord seguire la cresta su traccia non intuitiva e sempre un pò dal versante francese, poi aggirare dei torrioni di roccia e risalire degli infidi ghiaioni lato francese per raggiungere l’anticima a quota 3314. Da lì si ridiscende verso la Francia per aggirare due torrioni di roccia e poi ci si infila in un canalino di roccette ricopete da detriti 50mt sotto la vetta (Da solo ho lasciato perdere…)
Trasferimento: la ridiscesa al Colle dell’Agnello Nord richiede attenzione prima per i ghiaioni (Si muove tutto, anche i blocchi grossi) e poi per ritrovare i passaggi in cresta stabili in prossimità del colle.
Discesa sul versante italiano a riprendere la traccia per il colle dell’Agnello Sud (Non evidente oppure inesistente a seconda dei punti di vista). Dal Colle Sud risalire fino ad un colletto superiore, meglio perdendo qualche metro di quota per proseguire su pietraie più stabili e poi risalire per cresta fino all’evidente punto in cui si può passare sul versante francese con facilità.
Punta Ferrand: risalito prima per ghiaioni e poi per per ghiacciaio, facendo attenzione ai ruscelletti presenti ed ai possibili buchi… parte finale su ghiaioni e poi roccette gli ultimissimi metri.
Ritorno: traverso in basso del ghiacciaio; è meno ripido che in alto, è breve, ma è tutto ghiaccio vivo e bisogna fare molta attenzione… anche ad eventuali buchi…
Poi ritorno per il Biv.Blais e sentiero.
Da solo. Gita “epica” per chi ama questo genere di gite…