Fenis, Lavodillec, Leppe, Laures, Grauson (Colli) da Champocher, traversata a Cogne (3 gg)

Fenis, Lavodillec, Leppe, Laures, Grauson (Colli) da Champocher, traversata a Cogne (3 gg)
La gita
lupo-solitario
5 31/03/2014
Accesso stradale
auto a Chardonney
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Equipaggiamento
Scialpinistica

Ho volutamente lasciato al socio Marmotta l’onere ma soprattutto l’onore di commentare per primo le condizioni trovate durante questo magnifico viaggio. Per una volta non aggiungo nulla a quanto descritto circa le condizioni incontrate ma mi permetto di esprimere la mia gratitudine al socio per averci regalato quest’avventura, da lui ideata e portata avanti per oltre due anni fino al suo compimento.

Ecco quindi, regalarvi alcune righe da lui scritte che mi hanno profondamente emozionato:

Oggi, tre compagni di avventura, soci, nel gergo alpinistico, Io, Diego e Stefano, abbiamo portato a termine un lungo raid scialpinistico che attraversa le testate delle valli di Champorcher, Clavalitè, S.Marcel, Laures e Grausson. Partiti da Dondena, nella valle di Champorcher, siamo arrivati sino a Cogne. I numeri sono notevoli: più di 8000 metri di dislivello, 50 Km percorsi sci ai piedi, due notti in bivacchi, nessun rifugio gestito, nessun incontro perchè sono valli splendide, ma scomode, dimenticate dal business alpinistico. Abbiamo attraversato quattro colli, lambito una dozzina di laghi, sciato in polvere da grande Nord, ammirato stellate inimmaginabili ai più, sopportato la fatica e ammirato decine di panorami. Ogni essere vivente, uomo compreso è unico e ognuno di noi ha letto l’avventura a modo suo e ognuno di noi si porta a casa un suo perchè, ma ci siamo regalati l’uno all’altro un pezzetto di vita, fatto di emozioni, di studio, di leggerezza e di molto altro. Ora siamo tornati alle nostre occupazioni di sempre, sparsi per il mondo, presi da mille cose, ma forse, , seppure unici, siamo un po’ meno soli.
Tra le centinaia di foto scattate scelgo questa (qui il socio si riferisce alla prima foto da lui inserita qui su Gulliver) perchè, secondo me, è quella che meglio esprime il senso di infinito, di libertà, di forza e di bellezza che spesso, noi umani, leggiamo nella natura che ci circonda.
Stiamo salendo al colle di Leppe,intorno ai 3000 metri di quota, siamo alla testata della valle di S.Marcel, in basso si vedono gli altipiani della Grande Chasse, sullo sfondo le nostre tracce di discesa dal Colle di Lavoidillec. Siamo a metà del secondo giorno, nella fase più critica della giornata, che si concluderà al bivacco Menabreaz dopo 9 ore di traversata, 20 Km percorsi e 3000 metri di dislivello, ma la bellezza del posto è così sfolgorante che non ho potuto fare a meno di provare a fissarla.
Spero di riuscire a trasmettervela

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