Fenetre (Tete de) e Tete de Fonteinte da Saint Rhemy

Fenetre (Tete de) e Tete de Fonteinte da Saint Rhemy
La gita
andrea81
5 17/02/2019
Accesso stradale
strada aperta fino a 1700 m, piazzola di posteggio
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1600

Partito poco prima delle 8 (parcheggio ancora deserto), strada chiusa 500 m dopo il parcheggio sopra Saint Rhemy, racchette non indispensabili grazie alla pista molto battuta fino al Plan de l’Arc.
Qui mi sono fatto ingannare da tracce dirette verso l’alpeggio Pra de Farco, perciò ho poi dovuto percorrere la strada per un tratto piegando verso destra (c’è una buona traccia e non ci sono traversi scomodi).
In ogni caso è presente una traccia più diretta (ottima neve portante) che da Plan d’Arc porta direttamente ai pendii superiori, tenere conto però che in questa parte mediana l’innevamento è già piuttosto esiguo vista l’esposizione.
Raggiunto il pianoro di Mnontagna Baus innevamento decisamente più consono alla stagione (ma non abbondante). Salito nel canalone seguendo miriade di scialpinisti svizzeri diretti al Fourchon, ottima traccia fino al ripiano sotto il pendio per la Fenetre de Ferret, da qui ho dovuto battere la traccia (neve un po’ sfondosa già cotta dal sole, caldo atroce in assenza di vento) fino al colle. Da qui alla cima neve più dura e ventata, si arriva comodamente in vetta racchette ai piedi nonostante l’ultima rampetta più ripida.
Rientrato alla Fenetre, essendo nato asino anziché seguire la cresta con un po’ di roccette per andare direttamente alla Tete de Fonteinte, ho preferito scendere ai laghi Ferret, per bei e dolci pendii, per poi risalire i 200 m di dislivello del Col de Fonteinte, percorso abbastanza dolce e per fortuna ventilato. Dal colle alla cima si arriva in pochi minuti senza difficoltà.
Dopo la sosta pranzo, ho iniziato la discesa dalla via classica sotto la Pointe du Drone, c’è un breve tratto un po’ più ripido che va percorso sulla destra, dopo il vallone si allarga e diventa dolce. Nonostante la temperatura estiva la neve si è mantenuta ottima, morbida solo in superficie. Da Montagna Baus a Plan d’Arc invece si sfonda di più data l’assenza di fondo.
Gita molto bella e varia, consigliabile effettuare l’anello e preferibilmente in questo senso per evitare una risalita più lunga. Ottime condizioni su tutti i percorsi della zona, con neve ideale (specie al mattino) per salire velocemente, io in poco meno di 3 ore ero alla Tete de Fenetre, poi un’altra ora abbondante tra discesa ai laghi e risalita alla Fonteinte.
Molti scialpinisti svizzeri, meno dal lato italiano, e visto solo una traccia di ciaspole alla Fonteinte.

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