Fenestrelle (Roc di o Gelas) Cresta NE

Fenestrelle (Roc di o Gelas) Cresta NE
La gita
lorry62
3 21/08/2018
Traccia GPX
Salita per cresta e discesa diretta sul Genova. Itinerario commentato nelle sezione Gite (lorry62)

Itinerario non facile da indovinare, nessuna traccia né ometti, e la prospettiva dal colle di Fenestrelle inganna. Allego la traccia GPS che ho seguito.
Consiglio di iniziare la salita dal gendarme prima del laghetto del Colle (arrivando dal Genova). Salire per roccette e zolle erbose fino all’ampia chiazza erbosa sotto un gobbone di roccia nerastra e arancione. Risalire sulla sx del gobbone e portarsi su una seconda zona erbosa soprastante, più piccola e rada. Qui si trova una parete di granito rossastro che sbarra la strada. Spostarsi poco alla volta alla sua sx per una dozzina di metri fino a trovare una cengia ascendente verso dx, lunga e abbastanza comoda (zolle erbose, poco sfasciume), che arriva fino a un intaglio sulla cresta, caratterizzato da una protuberanza dalla forma particolare, a dx del primo rilievo della cresta. Per vederla conviene allontanarsi di qualche metro dalla base della parete. Di cenge e canalini ascendenti in realtà ce ne sono diversi, alcuni anche invitanti, ma nessun altro arriva fino alla cresta. Ricordarsi cq che la difficoltà non supera il PD, perciò se ci si trova a rimpiangere le scarpette, vuol dire che si è sbagliato cengia.
Giunti alla cresta (ciè all’intaglio con la protuberanza strana), non divallare; si può proseguire sulla cresta stessa (più difficile), oppure prendere una cengia erbosa sulla sx pressoché orizzontale che porta a una caratteristica zona di placche lisce biancastre. Le si superano sulla destra per fessure diritte, fino alla radice del rilievo. Proseguire per un’altra cengia circa orizzontale, erbosa (attenzione!); un paio di passi sono un po’ aggettanti, ma la parete offre una fessura sufficiente a incastrare l’intero braccio. Arrivare fino un canalino ascendente verso a dx, che conduce a un intaglio fra il primo e il secondo rilievo della cresta (partendo da dx). Si risale il canale, oppure si scalano le roccette che ne costituiscono la parete dx (roccia buona), si arriva all’intaglia e si passa finalmente all’altro lato della cresta.
Di qui si vede finalmente il Roc, al di là di un tratto di pietraia camminabile. Per raggiungere la cima del Roc si può proseguire in orizzontale su pietraia fino al costolone Nord, che si risale camminando; oppure puntare a riprendere la cresta NE, e di lì arrampicare su grossi roccioni lichenati fino alla cima.
Per tornare al Genova: seguire fedelmente la cresta in direzione NW fino a ridosso di un profondo intaglio. Di qui scendere senza via fissa, un po’ per cenge orizzontali un po’ per canalini e colatoi, in direzione approssimativamente verso il Genova, cioè spostandosi progressivamente verso destra (senso di discesa). Si superano due conchette, che ad agosto 2018 erano ancora innevate. Sotto la seconda conchetta si devono cercare e trovare i segnali (bolli gialli, ometti, indicazioni sulle rocce) del sentiero che porta al Genova. Conviene seguire fedelmente il sentiero, per quanto un po’ tortuoso, perché supera le balze di roccia importanti. NON si deve scendere in riva al lago del Brocan (a meno che sia completamente in secca), pena doverlo poi circumnavigare completamente (il breve tratto fra l’arrivo del ghaione al lago e il rifugio NON è camminabile!). Superato un ultimo ghiaione in cui il sentiero pare perdersi, lo si ritrova e si risale per qualche decina di metri a superare un’ultima spalla verso dx (senso di discesa). I segnali sono un po’ nascosti nell’erba, se non li si trovano basta dirigersi comunque verso la spalla. Dopo la spalla, si percorre a vista l’ultimo tratto verso il rifugio. Può essere comodo dirigersi prima verso una specie di ponticello formato da un lastrone di latta, oltre il quale la vegetazione si fa meno folta e traditrice.
Ultima nota: una parte della salita è su rocce lichenate, perciò assolutamente da non intraprendere se c’è pericolo di pioggia.

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