Bella e rapida gita in ambiente selvaggio, dal colle di Fenestrelle in poi non si trovano ne ometti ne tacche , la strada è tutto da cercare le foto aiutano un po’. Una volta trovata la cengia che da sotto non si vede ma poi è molto evidente e abbastanza larga tenerla fino a quando inizia a scendere a quel punto per rocce ben appigliate si sale verticalmente fino quasi alla cresta poi la si segue per un po’ stando alla sinistra si attraversano alcuni lastroni , sempre ben appigliati puntando all’anticima , ad un certo punto si scorge sulla destra un diedro-canale molto facile che vi porta ad attraversare la cresta, da li si vede la cima che si raggiunge stando alla destra della cresta anche molto bassi rispetto ad essa fino al saltino finale che si supera nuovamente in cresta con facile arrampicata un po’ esposta. Noi siamo scesi poi puntando a sud seguendo le tracce dei camosci in cresta fino alla prima forcella con facile disarrampicata , poi dalla forcella giù un po’ a zigzago per cercare i passaggi migliori su terreno difficile pietraie ed erba alta fino ad incontrare le tacche gialle provenienti dal colletto dell’asino dirette al rifugio Genova . Noi abbiamo impiegato 3 ore circa per salire e altrettante per scendere . Ramponi non servono. Itinerario pericoloso in caso di scarsa visibilità o in caso di pioggia i pendii erbosi diventano infidi .
Sempre belli questi itinerari poco battuti la natura qui è ancora selvaggia , molti camosci 2 ermellini e una famiglia di pernici bianche . Grazie a Mycol sempre grande socio .