Feluma (Punta) da Valgrisenche

Feluma (Punta) da Valgrisenche
La gita
brunello-56
5 11/07/2015

E’ un gran gitone. Punto.
E per accentuarne l’aspetto selvaggio e panoramico, abbiamo apportato qualche variante all’itinerario.
Salita. Partenza da Plantè, lungo il n. 5 fino agli Alpeggi di Verconeyaz, quindi sulla poderale sempre in salita fino a quando questa termina nei pressi dei ruderi dell’alpeggio di Maison Forte, alla base della Becca dei Quattro Denti. Risalita lungo il solco torrentizio su percorso libero, per poi scoprire, a metà strada, che c’è un sentiero marcato, comodo e omettato che porta fino al pianoro superiore. Alla partenza questa traccia non si vede (sarebbe bello) ma potrebbe essere quella che si stacca dalla poderale, va via di traverso e si porta su una grossa rupe. Comunque, arrivati al pianoro gli ometti deviano a sinistra verso la Becca di Tos, qui si intravedono il Colle e la Punta Tsaboc, la Feluma è alla loro destra ma ancora un po’ nascosta. Risaliti i facili pendii su massi e detriti, appare la punta. Subito abbiamo puntato diritto alla vetta ma, arrivati ad un ripido glacio-nevaio, senza ramponi abbiamo desistito dall’attraversarlo, l’abbiamo aggirato, siamo arrivati ad un altro pianoro dove vi erano diversi paletti (forse ancora dal Tour du Rutor) e da qui facilmente in vetta. Ricordarsi di non salire in cresta, e se si guarda bene si vede una comoda traccia che porta in vetta.
Discesa. Seguendo la larga dorsale che scende alla Becca dei Quattro Denti, ad un certo punto si trova il largo canalone che scende nel Vallone di Plontaz (quest’anno percorso dal Tour du Rutor extreme, vi sono ancora le bandierine rosse); percorrerlo fino a fondo valle, al torrente si incontra il sentiero per il Col Feluma (segni e ometti) che riporta agli Alpeggi di Cotteun. Qui volevamo prendere il sentiero n. 4 dell’AV2 che riporta a Verconeyaz ma scendendo per sentiero e non per poderale abbiamo mancato il bivio al tornante. Discesa invece su un sentierino ben marcato ed omettato ma senza bolli gialli che a Cotteun si stacca dalla poderale di fronte ad un fabbricato e scende ad incrociare il sentiero n. 7-8-9 lungo il quale si torna a Mondanges (area impianti sportivi) e quindi a Plantè a recuperare l’auto.
Come detto è una gran gita, un po’ faticosa ma mai difficile o pericolosa, utile un po’ di conoscenza preliminare dell’area. Sicuramente entusiasmante la salita da Plantè, visto l’ambiente (o forse perché quel canalone è un po’ un mio sfizio …).
Grande giornata, aria fresca in quota, panorami che non mancano mai, specie dalla vetta (occhio che questa strapiomba su tutti i versanti …). Meteo che – mi è stato suggerito – oggi non era proprio spaziale causa un po’ di foschia.

Un grazie a Teresa e Marco per la compagnia ed aver condiviso questa gita, che però non sapevano di dover fare. E grazie alla moglie per il tagliere-break ad Arvier.
Naturalmente con il sempre-presente Frank, oggi bravissimo sui nevai a bloccarsi sulla traccia e a fermare il transito ….

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