Fea, Cavalla, Munie, Roburent, Scaletta (Passi) da Acceglio, giro

Fea, Cavalla, Munie, Roburent, Scaletta (Passi) da Acceglio, giro
La gita
andrea81
4 10/08/2011
Equipaggiamento
MTB

La salita inizia su asfalto, tanto per scaldare le gambe, salendo la strada provinciale fino a Saretto, dove scendo alle sorgenti del Maira, dove riprende a salire, subito su asfalto e poi su sterrato in corrispondenza di un campeggio. Qui ha inizio una bella strada militare nella pineta, che dolcemente prende quota portandomi con un lunghissimo traverso (con tratti sassosi a causa di piccole frane) e poi con numerosi tornanti che danno l’accesso al vallone delle Grange Pausa. Fin qui tutto bene, sempre in sella o quasi. Poi il fondo via via peggiora, senza manutenzione queste strade militari scompariranno. E così inizia un bel tratto a spinta, al cospetto della mole della Rocca Bianca e del Monte Sautron, con un ampio semicerchio in direzione del Passo della Fea. Per un tratto riesco a seguire la strada ora invasa da pietre, poi si perde anche questa e procedo senza sentiero fino a ritrovarlo nella fascia detritica non lontana dal passo, dove posso rimontare in sella. Ma dura poco, perchè puntando al Passo della Cavalla mi tocca poco dopo scendere nuovamente e spingere, fino ad una casermetta. Un tratto di roccette più difficoltoso obbliga a portare la bici a spalle per alcune decine di metri fino a rimontare in sella in vista del colle.
Da qui noto la vicina sagoma del Monte Soubeyran, non sarebbe previsto nel giro ma una punta da portare a casa ci sta sempre bene, e così abbandonata la bici in 15′ risalgo faticosamente la ripida cresta erbosa fino alla bella croce di vetta, gran punto panoramico sulle tre vallate.
Ma non c’è tempo per rifiatare troppo oggi, è ancora lunga e non so bene cosa mi attende. Recuperata la bici, con un bel tratto su sentiero erboso in lieve discesa raggiungo il Passo delle Munie, e metto piede in Francia. Qui ha inizio un bel sentiero a mezza costa verso sinistra, in gran parte ciclabile salvo brevi tratti, direzione col de la Gypiere de l’Oronaye.
Saliscendi su dossi erbosi e finalmente sono al colle, dal quale prosegue la discesa a sinistra, sicuramente il tratto più bello e divertente dell’intero giro. Un single track dolce in discesa conduce giù al torrente Orrenaye, peccato che siano solo 200 m di dislivello e finisca presto!
Raggiunto un bivio, si ricomincia a salire vero i laghi dell’Oronaye, un po’ spingendo un po’ in sella quando le pendenze lo permettono. Raggiunto il lago è un piacere pedalarvi accanto, fino a raggiungere la rampa finale che precede il Colle di Roburent (a spinta), che consente il ritorno in Italia.
Il colle si affaccia sui bellissimi laghi di Roburent, visti dall’alto sono spettacolari, ma anche qui la sosta è breve perchè le fatiche non sono finite.
Discesa ripida ma breve verso sinistra, direzione Passo Scaletta. Bisogna risalire 150 m di dislivello, tutto con bici a fianco e in alcuni passaggi a spalle, su sentiero molto ripido e ghiaioso, è la parte più faticosa del percorso. Raggiunta una spalla erbosa si può però rimontare in sella, e in falso piano raggiungere il Passo Scaletta, ultimo colle di oggi! Dopo è solo discesa.
Il primo tratto del sentiero è molto bello, scorrevole e senza passaggi troppo tecnici, poi peggiora notevolmente; sarà che non sono amante della discesa estrema, sarà la stanchezza, sarà che ci vorrebbe una bi-ammortizzata, ma questa discesa mi delude un po’. Molti tratti sembrano più il greto di un torrente per via dei sassi, preferisco scendere e fare lunghi tratti a piedi, quasi tutti a dire il vero. Rimonto in sella nel bosco quando ormai sono in vista di Prato Ciorliero, dove come un miraggio compare una rilassante strada sterrata. Ci sarebbero ancora delle varianti per rientrare ad Acceglio, ma scelgo la via più comoda, per la sterrata di Viviere e Pratorotondo e quindi su asfalto da Chialvetta, chiudendo il giro in 10 ore.
Per la lunghezza (50 km) e impegno fisico è uno di quei percorsi che va bene fare una volta nella vita (ma va fatto).

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