Faroma (Mont) Parete Sud

Faroma (Mont) Parete Sud
La gita
sborderzena
16/03/2013

Gita in compagnia di Alain-Diego-Flowered. Il Faroma, la montagna “di casa” così la definisce Alain. Tentata la sua conquista qualche settimana addietro, ma naufragata in un mare di neve in un canale laterale che, ahimè, non sbuca in vetta. Oggi B.O.B. non è della partita e allora rimango io a giocarmela “fuori casa”. Saliamo nel vallone e la parete Sud si mostra già illuminata e ben visibile ai nostri occhi, che…ci starebbe una linea. Il binocolo? Che ciuccio! L’ho dimenticato nella borsa giù a Nus. Zoomiamo con la macchina foto e…uhm…i passaggi ci sarebbero. Qualche dubbio su due strettoie che non riusciamo a decifrare. Che fare? La neve è quella giusta: poca e trasformata. E le temperature di oggi-rigide-potrebbero esserci alleate. Che fare…certezze o dubbi? Io la mia decisione l’ho già presa. Alain tentenna. Con ragione, già una volta la vetta gli è sfuggita. Due volte sarebbe perseveranza perniciosa. La salita in auto…porta consiglio: il dado è tratto! Speriamo ci diciamo, al massimo il canale SSE c’è! Però…i dubbi ci accompagnano sino al plateau che “baseggia” la parete. Qui la neve è da dieci. Chiusa benissimo e liscia. Una carica al nostro morale intaccato dai mille dubbi. Il canale va giù velocemente complice il fondo duro. Arrivati alla possibile deviazione, ci fermiamo e guardiamo le foto. Ok siamo qui…allora traversiamo a destra e siamo in parete. Pendenze ed expo ci fanno procedere con la giusta concentrazione. Per ora tutto sciabile escluso un piccolo salto roccioso-ghiaccioso di un metro. Facile sia in su che in giù. Il cielo è blu e non stiamo nella pelle per capire se si passa o no . Questo ci piace. Il gusto dolce della scoperta, il passaggio non visto e ora trovato, l’emozione che ti prende quando intuisci che le tue…intuizioni sono state corrette e anche oggi la fortuna ti è stata compagna di viaggio. Due passagini delicati, ma fattibili in sci ci portano alla verticale della cima. La pendenza è notevole, tra i 50°-55° e la neve, poca e asciutta, ma promettente. Sopra le nostre teste due cornici immense e una, in particolare, sembra il seracco del Gerva al Tacul (con le dovute proporzioni!!!). Uscita a destra o tra le due cornici? La seconda e ops! siamo in vetta a un paio di metri dalla luccicante croce. Alain non trattiene l’emozione, lanciando un paio di “ooohhh” e anche io sono molto emozionato. Che ingaggio…quanti dubbi, ma ora ci siamo. Dalla vetta si vede “tutto”: Grampa, Grivola, Rutor, Bianco, Triolet, Cervino e Rosa ecc..l’intero campionario delle cime più belle d’Europa. Un po’ di meritato riposo, in cima al Faroma, oggi non battuto dai venti che hanno forgiato le sue “famose” cornici.
Entro da dove sono arrivato, Alain si sposta sulla sx e scatta foto straordinarie. Grazie! Poi ci alterniamo nella discesa. La neve mantiene ciò che ha promesso: ingaggio, ma onestà. Compatta, ma grippante. Passaggini delicati dove ad Alain scappa un ironico “ma questo non è più sci”. Sorridiamo e siamo nel sole. Scherziamo tra noi, vivendo con gioia questa neve. Questa discesa. Questo giorno. Traversiamo…il traverso e sci-voliamo nel canalino parallelo al canale principale. Ancora neve dura. Ancora curve intense, ma ora siamo fuori per così dire, dalle difficoltà. Ci rilassiamo mentalmente e scendiamo verso la base. Siamo fuori e i pendii sono rimasti come al mattino, cioè belli compatti dove curvare diventa un gesto armonioso. Prima della stradina troviamo un’isola priva di neve dove facciamo sosta e ci prendiamo l’ultimo pallido sole. Le nuvole, come annunciato fanno capolino. Domani ci riposeremo, ma ora sciamo ancora un po’…una sdraio e una fresca birra chiudono degnamente una giornata da ricordare.
Du bon ski…

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