Fana (Croce di) da Fonteil, anello per il Col Cornet

Fana (Croce di) da Fonteil, anello per il Col Cornet
La gita
diecimilapiedi
4 12/05/2018
Accesso stradale
17 km dal casello di Nus; due comodi parcheggi, uno subito prima di Fonteil e uno dopo le case

Settemiladuecentocinquantasette e settemilacinquecentottantacinque piedi.
Oggi cercavamo un po’ di sole in ambienti belli e siamo stati ripagati da un meteo migliore del previsto, che ha tenuto bene fino al pomeriggio.
Seguito il sentiero 2 (più diretto) senza trovare neve se non qualche lingua (portante) negli ultimi 100 metri prima della croce; da qui alla quota 2250 con ometto, per visionare la percorribilità dell’anello: la cresta ha alcune cornici di neve nel tratto in discesa, ma poi è completamente asciutta ed invitante….accettiamo l’invito! Diversi saliscendi e tre o quattro brevi tratti (EE) in cui bisogna aiutarsi con le mani, a volte un po’ esposti (prestare attenzione). Raggiunto l’ometto dei 2312 metri (punto più alto oggi), si scende su rare lingue di neve ad un primo colletto (2279 m) e poi ad un secondo leggermente più alto (2290 m) che è quello da cui sulla destra partirà il nostro sentiero: è riconoscibile perchè caratterizzato da alcuni larici e soprattutto un alto (una decina di metri) tronco senza rami (vedi foto).
Imboccando il sentiero a destra la neve diventa continua, ma perfettamente portante: molti nastri di colore blu appesi ai rami degli alberi (grazie!) ci permettono di seguire il sentiero estivo (oggi completamente innevato). Il percorso si porta progressivamente a sinistra e perde pochissima quota, dolcemente; purtroppo in alcuni punti la segnaletica blu scarseggia ed è facile perdere la giusta direzione: noi in una occasione siamo dovuti risalire di un centinaio di metri per ritrovare i segni blu. Tener conto che il sentiero deve superare un’alta bastionata rocciosa verticale, e lo fa tenendosi a monte, per cui cercare di mantenersi, fino a questo punto, non sotto i 2200 metri, e, superato il promontorio, cominciare a perdere più rapidamente terreno fino ai 2070 metri circa della evidente strada di fondo valle: fine delle difficoltà, anche perchè l’interpoderale è solo parzialmente innevata e si cammina agevolmente; in alcuni punti alberi caduti, una slavina, alcuni massi precipitati richiedono qualche piccola acrobazia…
Consigliabile giro ad anello in senso orario, un po’ più impegnativo per l’orientamento in presenza di neve.
Difficoltà E, che diventa EE nei due brevi tratti attrezzati, sviluppo 13,6 km, dsl 1200 m: meno di due ore per la Croce di Fana, cinque ore e mezzo (con neve) l’anello completo.
Al ritorno inevitabile la sosta alla gelateria di Nus…
Con la simbiotica compagnia di Gian Mario.

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