- Accesso stradale
- Comodo fino ad Avisod arrivare, pochi gli spazi per parcheggiare.
Indubbiamente la MTB avrebbe alleviato non poca la fatica ad arrivare all’attacco, ma noi convinti che la montagna vada comunque salita a piedi per apprezzarla al meglio non siamo nemmeno stati sfiorati da questa idea.
A essere onesti abbiamo attaccato la parete circa alla sua meta’ dopo un tratto di cresta la sud, presa a monte del passo alto quotato 2540m, e abbandonata alla base dei primi salti rocciosi, per poi riprenderla piu’ in alto a poca distanza dall’anticima. Neve a scendere al colletto separante quest’ultima dalla cima vera e propria, che abbiamo attaccato per un muretto pochi metri a valle del colletto, da dove origina il canale sud est di discesa.
Un passo di III alla partenza. Una cengia orizzontale facile ma esposta verso dx, porta ad aggirare la base di uno speroncino, al di la del quale per una rampa detritica se ne raggiunge il punto massimo quota 2951m, relativo al becco orientale di Fana. Rientro per stessa via badando ad allestire una breve doppia (sufficiente corda da 20mt) su un piatto ma grosso spuntone, ubicato appena sopra il muretto di partenza di 4/5mt verticale ma con ottime prese. Consigliato portarsi appresso qualche fettuccia/cordino d’abbandono e una serie di friend medi il 3, 4, 5, BD viola, utile quest’ultimo a rafforzare la sosta usciti dal muretto di III grazie alla fessura a lato lo spuntone sulla sx.
Punto massimo di soli pochi metri piu’ alto dell’anticima e di poco piu’ spostato a est, ma il salto da superare dovendo perdere dislivello per raggiungerne l’attacco, e’ di una 40ina di metri effettivi.
Discesa dal canale sud est fino a scollinare nella comba di Seneve’ di salita al passo alto, lo stesso toccato all’andata, (troppa neve a scendere per cresta alla croce di Fana sicuramente piu’ logica e piu’ breve come discesa,non pero’ con le condizioni odierne.
In buona compagnia di Angelo.
Gita per vari aspetti molto remunerativa e di un certo impegno.